Il bando per il concorso nella Scuola del 2016 uscirà in questo mese di gennaio. E gli esami si faranno nella prossima primavera. Sono queste le ultime novità sul concorso che vedrà impegnati circa 250 mila docenti precari che si candideranno per un posto dei 63.712 previsti per le assunzioni del triennio 2016, 2017 e 2018.

In pratica, un candidato, abilitato, su quattro avrà una cattedra a partire dal prossimo settembre per l’anno scolastico 2016/2017. Tra gli abilitati concorreranno anche gli iscritti alla seconda fascia e quelli delle graduatorie a esaurimento che non hanno presentato domanda entro lo scorso 14 agosto per concorrere al piano straordinario delle immissioni in ruolo previsto dalla legge 107 del 2015.

Scuola, perché il bando esce in ritardo e nuove classi di concorso

L’uscita del bando di concorso nella scuola sarebbe dovuta avvenire già entro il 1° dicembre 2015, secondo quanto previsto dalla stessa legge sulla Buona Scuola di Renzi. Sicuramente sarà emanato entro la fine di gennaio, in attesa dell’approvazione delle nuove classi di concorso. Infatti, l’iter di approvazione di queste ultime dovrebbe terminare il prossimo 8 gennaio, con il voto definitivo nel Consiglio dei ministri.

I bandi saranno, in tutto, tre: uno riguarderà le scuole dell’infanzia e quelle elementari; il secondo l’insegnamento nelle scuole di secondo grado (medie e superiori); il terzo, invece, sarà relativo ai posti del sostegno che saranno in tutto 5.766.

Concorso 2016, le polemiche sui posti del sostegno e i ricorsi

Proprio sulle cattedre del sostegno si fonda la polemica dell’Anief: dei 63.712 posti che verranno messi a bando, infatti, quelli del sostegno rappresentano appena la metà di quelli annunciati. Inoltre, il segretario del sindacato, Marcello Pacifico spiega, in un’intervista rilasciata a Il Messaggero, che sono pronti i ricorsi sia per il sostegno che per le cattedre delle scuole dell’infanzia, oltre al contenzioso per l’esclusione dei giovani laureati non in possesso dell’abilitazione. Il consiglio è quello di presentare in ogni modo la domanda di partecipazione al concorso per poi fare ricorso.