Le ultime notizie sulle pensioni, ci rivelano che Susanna Camusso, Annamaria Furlan, Carmelo Barbagallo hanno inviato una lettera al Premier Matteo Renzi e al Ministro al welfare Giuliano Poletti, al fine di chiedere unconfronto sul tema delle Pensioni. Confronto, a dire il vero, più volte promesso e più volte invocato dai tre segretari generali della Cgil, Cisl e Uil. Tema del richiesto incontro? La questione pensionistica. Tema che doveva far parte della manovra finanziaria del 2016, ma, come tristemente noto, non fu incluso dal governo nella legge di stabilità, nonostante le reiterate promesse del Premier fatte durante tutto il 2015.

Questioni aperte, senza soluzioni ma vitali per giovani e lavoratori in odore di pensione

Le questioni aperte, e quelle solo parzialmente risolte, non sono più rinviabili. Tutte meritano una discussione ed una soluzione, dalla flessibilità in uscita al completamento delle misure per gli esodati, dalle ricongiunzioni onerose alla vertenza dei lavori precoci, dalla questione lavori usuranti all'opzione donna, dall'incredibile storia dei quota 96 scuola alla vertenza dei macchinisti. Sopra tutti questi problemi aperti esiste la “madre di tutte le battaglie”: garantire alle giovani generazioni un futuro di lavoro ed una pensione. Ma come raggungere un tale “nobile” obiettivo? I tre leader massimi della Cgil, della Cisl e della Uil, Camusso, Furlan e Barbagallo, hanno la ricetta giusta e la sottopongono al premier “cambiare l'attuale sistema previdenziale”.

Ricetta che viene consegnata al presidente del Consiglio, sotto forma di piattaforma unitaria, allegata alla lettera.

Cambiare la Fornero, questa la richiesta dei tre segretari sindacali

La piattaforma è quella varata nel mese di dicembre dello scorso anno in occasione della manifestazione unitaria che vide coinvolti centinaia di migliaia di lavoratori, al grido di "Cambiare le pensioni.

Dare lavoro ai giovani". La soluzione quindi sarebbe la flessibilità in uscita. Il pensionamento anticipato consentirebbe l'accesso nel mondo del lavoro alle giovani generazioni, secondo un criterio di giustizia, equità e stabilità sociale. Diversamente da quanto accaduto con la legge Fornero del governo Monti del dicembre 2011, affermano i segretari generali.

I tre leader si augurano che alla loro lettera vi sia una risposta sollecita, adeguata e condivisa da parte del governo.

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