L'accordo Miur-sindacati per il nuovo contratto mobilità docenti 2016/7 si articolerà su quattro fasi: fermo restando che i dettagli della trattativa possono essere ancora soggetti a modifiche prima della stesura definitiva del nuovo testo, andiamo a vedere cosa succederà nella seconda fase della procedura, dopo aver esaminato nel precedente articolo, quella relativa alla prima fase che si svolgerà a livello provinciale.
Mobilità docenti 2016/7 news 2 febbraio: seconda fase, la mobilità interprovinciale
La seconda fase riguarderà la mobilità interprovinciale per i docenti già in ruolo all'anno scolastico 2014/5: tali insegnanti avranno l'opportunità di inoltrare la domanda di trasferimento essendo trattati in via prioritaria.
Se il docente che presenta la domanda dovesse ottenerla nell'ambito indicato per primo nella domanda, questi diventerà titolare nella sede che verrà a lui assegnata. Se, al contrario, non dovesse ottenere la titolarità di sede nel primo ambito, non otterrà più la titolarità della sede ma verrà assegnato ad un altro ambito: in questo caso, il docente perderà la titolarità di sede precedente venendo così assoggettato alla chiamata diretta del dirigente scolastico. Questo, sicuramente, è uno dei punti maggiormente criticati, contenuti nell'accordo Miur-sindacati.
Seconda fase mobilità docenti 2016/2017: insegnanti assunti fasi B e C
Sempre nella seconda fase, ma dopo lo svolgimento delle operazioni inerenti ai docenti di ruolo ante 2014/2015, toccherà ai docenti neo assunti nelle fasi B e C, che potranno partecipare alla mobilità straordinaria in deroga al vincolo triennale di permanenza nella provincia: questi insegnanti, per riuscire ad ottenere l'assegnazione definitiva ad un ambito territoriale, dovranno indicare nella domanda di mobilità tutti gli ambiti compresi nella provincia alla quale sono stati assegnati al momento della loro assunzione.
Anche in questo caso, poi, i docenti saranno assoggettati alla chiamata diretta da parte del dirigente scolastico: i neoimmessi in ruolo potranno produrre la domanda di trasferimento anche per altre province ma indicando solamente gli ambiti e non le scuole.