Prosegue in Parlamento l'iter legislativo per arrivare ad emanare i tre bandi del concorso docenti a distanza di 70 giorni dalla data di pubblicazione in Gazzetta indicata nella legge 107. Sono in corso gli ultimi adempimenti da parte degli Usre i lavori alla Camera dove domani si presenterà in audizione il Ministro Stefania Giannini per sciogliere i nodi emersi durante la fase di preparazione dei criteri e dei metodi di svolgimento degli stessi. Alla Camera domani si vota l'emendamento al milleproroghe che non presenta variazioni sul concorso docenti che si svolgerà nelle due prove scritte ed orali.

Per ammissione della deputata del PD Coscia, la prova scritta sarà metodologica.

Proroga aggiornamento delle Gae al 2018/2019

Orizzonte Scuola assicura che non ci saranno altre modifiche al testo originale. Passa anche l'emendamento che proroga la validità delle graduatorie al 2018/2019. Questo per fare in modo di evitare il trasferimento da una provincia e l'altra per non impattare sul numero finale dei posti da mettere a bando. La vigenza del doppio canale consentirà di assorbire in questo periodo il personale che risulterà vincitore del concorso docenti in ragione del 50%, lasciando una pari quota ad appannaggio dei residuali delle Gae. Nessun cenno alla proposta di un concorso per soli titoli, circostanza che fa ritenere che il concorso si svolgerà nei modi spiegati nei giorni scorsi, al netto di modifiche per la prova di inglese.

Continuità della validità delle seconde e terze fasce delle graduatorie di istituto

Non si hanno a disposizione dati certi sui numeri ufficiali dei docenti precariiscritti nella 2° e 3° fascia delle GI ma occorre precisare che la modifica di cui al milleproroghe conferma la continuità delle stesse per il conferimento delle supplenze che si renderanno necessarie.

L'aggiornamento relativo si farà solamente dall'anno scolastico 2019/2020. Questo costituisce ancora certezza di ottenere incarichi in futuro, in attesa di una successiva stabilizzazione. Prima di concludere ricordiamo che tra i due passaggi in Parlamento manca solo il visto di Mattarella sul riordino delle cdc.