Il concorso docenti 2016 disposto dalla Legge 107 è quotidianamente oggetto di accese discussioni e riflessioni tra i precari che dovranno affrontarlo. Non pochi gli ostacoli frapposti lungo tutto il percorso che condurrà fino alle prove, delle quali se ne conoscerà la data di svolgimento il prossimo 12 aprile. Qualcuno, alla notizia di un concorso per soli titoliriservato agli ATA, ha rinforzato le contestazioni chiedendo un analogo provvedimento per gli abilitati della II fascia delle GI. Nel frattempo è tutto un susseguirsi di richieste di aiuto sui social da parte dei docenti che in queste ore stanno cercando di presentare la domanda di partecipazione al concorso docenti da Istanze on Line.

Numerosi i bug rilevati sulla piattaforma del Miur e, come se non bastasse, a qualcuno l'Iban della Tesoreria, che lo ricordiamo è IT28S0100003245348013241000 , risulta errato.

Preoccupazione e disorientamento

A Orizzonte Scuola Simona Sommi, coordinatrice di MIDA PRECARI, snocciola i tanti dubbi che popolano la mente dei colleghi. Non c'è chiarezza in merito alla tabella di valutazione titoli. Il tempo a disposizione per prepararsi efficacemente è estremamente esiguo. Aldilà di questo un punto accomuna abilitati e non: la preoccupazione costituita dal modo col quale viene proposto questo concorso. Solo fumo agli occhi dell'opinione pubblica e nient'altro. Dopo lunghi anni di servizio si mandano i docenti precari al “gioco della torre”: o dentro o fuori.

Assurdo il vincolo imposto dei 180 giorni di servizio per poter partecipare.

Destino ignoto

Non è stata apportata nessuna modifica sostanzialerispetto le prime bozze pubblicate. Il concorso docenti che non fa paura agli stessi, si badi bene, non preoccupa in se i docenti che dovranno affrontarlo; non tanto almeno quanto il futuro incerto loro riservato dal PD.

La recentissima revisione delle classi di concorso sembra fatta apposta per razionalizzare le risorse umane a dispetto degli studi universitari. Il servizio non è stato affatto valutato correttamente e a pochi giorni dalla chiusura delle iscrizioni il Miur non ha ancora chiarito i dubbi vertenti sulla valutazione. Umiliati e sdegnati i precari ora esigono risposte.