Dopo l’inverosimile questione sugli insegnanti “meccanici che avrebbero dovuto controllare l’idoneità dei mezzi su cui viaggiare per gite e visite guidate ecco spuntare un’altra novità relativa alla responsabilità degli insegnanti che non manca di lasciare perplessi docenti e non. Ebbene, stando all’ultima pronuncia della Corte di Cassazione, gli insegnanti stavolta dovranno cimentarsi anche nella valutazione dei danni e cedimenti strutturali degli edifici scolastici proprio come se fossero architetti o ingegneri e nel caso lo ritengano opportuno, attivarsi per fare chiudere le strutture incriminate.

Questo si evince dalla sentenza che ha confermato le condanne di tre dirigenti della Provincia e tre insegnanti addetti alla sicurezza dell’istituto in riferimento al crollo del liceo Darwin di Rivoli in provincia di Torino.

Dopo i “docenti meccanici”, largo ai “docenti ingegneri”

Motivazioni più che scontate per le condanne dei funzionari rei di non aver disposto i necessari interventi di riparazione e manutenzione a fronte delle segnalazioni del capo di istituto, meno ovvie per quel che riguarda la diretta responsabilità del personale docente. Secondo la corte infatti la figura dell’insegnante non può ridursi alla semplice segnalazione di situazioni di pericolo ma dovrebbe intervenire attivamente nella tutela dei propri alunni.

Il pronunciamento della corte riguarda un episodio risalente al 2008 in cui il crollo di un controsoffitto di un’aula del liceo Darwin di Rivoli ha provocato la morte di uno studente e il ferimento di altri sedici. Da allora ci sono stati i processi che hanno portato alle condanne, all’appello e da ultimo al ricorso in Cassazione depositata il 22 marzo scorso.

Ricognizioni, ispezioni e chiusura edifici: i doveri degli insegnanti

Nel caso dell’Istituto Darwin tuttavia, i giudici hanno ritenuto di non poter esimersi dall’addossare una parte di responsabilità ai docenti colpevoli di non aver ispezionato la struttura con delle ricognizioni preventive volte a valutarne lo stato di salute.

Nel caso di specie si trattava di mille metri quadrati per 8 tonnellate di peso, una vera e propria “bomba a orologeria” come tante al sud Italia. A poco sono serviti gli investimenti del piano Renzi, al sud quasi il 50% degli edifici scolastici versano in condizioni critiche, fa notare Alberto Irone, portavoce della Rete degli Studenti Medi. Gli studenti sottolineano il fatto che tocchi ai docenti preposti compiere le dovute ispezioni e segnalazioni, ma anche come spesso questi non abbiano né le competenze negli strumenti adeguati. A questo proposito risponde la Cassazione, secondo cui chi non ha le competenze può fare tre cose: “darsi da fare per acquisirle, utilizzare le conoscenze di chi ne dispone, o segnalare al datore di lavoro la propria incapacità” tirandosi così fuori da qualsivoglia responsabilità futura.