Con l'intesa raggiunta nella notte di ieri tra i sindacati e l'Aran, l'Agenzia rappresentante la Pubblica Amministrazione, i comparti del pubblico impiego passano da undici a quattro: il settore centrale, quello locale, l'istruzione e la ricerca e la sanità. Ne gioverà, secondo il ministro per la Pubblica amministrazione, Marianna Madia, la trattativa per il rinnovo del contratto degli statali. Si andrà a snellire la contrattazione con il rinnovo di quattrocontratti ogni tre anni e non più ventidue contratti ogni quattro anni. Intanto incombe il nuovocontratto del pubblico impiego per il triennio 2016-2018, dato il blocco che duraormai da sette anni, dal 2009.

Comparti pubblico impiego:centrale, locale, istruzione e scuola, sanità

I nuovi quattro comparti del pubblico impiego ridisegnano una ineditageografia di appartenenza degli statali: nel comparto delle "funzioni centrali" finiscono i dipendenti dei ministeri, delle agenzie fiscali, degli enti pubblici non economici e degli altri enti per un totale dioltre250 mila lavoratori. Il comparto delle "funzioni locali" comprenderà i dipendenti delle regioni e delle autonomie locali: in tutto oltre 470mila addetti. Rivoluzionato il comparto dell'Istruzione e della Ricerca: alla scuola (il settore più numeroso con circa 1 milione e 40 mila addetti, è stata aggiunta l'Università, le accademie e i conservatori - Afam) e gli altri enti collegati (meno di 200 addetti).

Infine, per la sanità non ci saranno variazioni: rimarrà un comparto a isolato, con oltre mezzo milione di dipendenti.

Statali, di quanto sarà l'aumento di stipendio con il rinnovo contrattuale?

Infine, l'aspetto più atteso dai dipendenti del pubblico impiego derivante dalla riforma della Pubblica amministrazione:di quanto aumenterà la retribuzione in busta paga?La decisione finale spetterà al Governo Renzi che dovrà sceglierecome suddividere le risorse stanziate nell'ultima legge di Stabilità, pari ad appena 300 milioni, tra tutti gli statali (in totale 2 milioni e mezzo di dipendenti).

Non è stata ancora decisa la data per l'apertura delle trattative con i sindacati, anche perché l'accordo raggiunto l'altra notte tra l'Aran e i sindacati necessita di tempi non brevi per completare l'iter di approvazione definitiva. Occorreranno, infatti, sia la verifica del Governo stesso sulla corrispondenza dell'accordo con il mandato all'Aran, sia quella della Corte dei Conti sugli aspetti contabili.

Infine, i Comitati di settore dovranno formalizzare il documento finale. Ma la base di partenza per l'incremento delle retribuzioni è debole. "Con 300 milioni di euro - fa sapere Michele Gentile della Cgil - l'aumento in busta paga sarà di appena 5 o 6 euro lordi mensili". E, al momento, non ci sono indicazioni sulle risorse aggiuntive che, secondo quanto prescritto dalla legge di Stabilità 2016, le regioni e gli enti locali dovranno trovare da soli per sostenere lo sblocco delle retribuzioni.