II decreto Scuola è riuscito ad ottenere la maggioranza di voti favorevoli in Senato. Ad esprimersi in merito è l'onorevole Chimenti. Quest'ultima esprime il suo disappunto in merito ad una legge che fa solo dacuscinetto a problemi reali che non possono essere nascosti a lungo.Diverse le problematiche ancora visibili e che non sono state assolutamente risolte. Con questo provvedimento vengono evidenziate maggiormente le possibilità precluse ai docenti, sia quelle odierne che quelle future. Un esempio per tutti sono i contratti a termine: dopo al sentenza della Corte europea che impone il limite di 36 mesi come tetto di tempo massimo per i contratti a termine, questo limite rappresenta un traguardo che fa paura ai docenti.
Porre un limite ai contratti a termine, per di più continuando i docenti a sottoporsi a continue supplenze non risolve il problema. Anzi, lo ingigantisce e non pone fine ad una situazione di precarietà. La soluzione più corretta sarebbe quella di orientarsi su assunzioni stabili e definitive.
On. Chimienti: problematiche irrisolte
Numerose le problematiche legate non solo ai contratti precari, ma anche ai ritardi nei pagamenti. Tristemente noti sono i ritardi che si sono protratti da settembre a dicembre 2015. Gli ultimi, in ordine di tempo, si sono conclusi a marzo 2016coninizio a gennaio 2016. Nonostante in un primo momento si fosse preventivato di dare un taglio ai ritardi, punendo con sanzioni disciplinari i colpevoli - tra i quali spiccavano le segreterie ed i dirigenti scolastici - poi il tutto si è concluso con un nulla di fatto.
Quindi ai contratti a termine si sommano anche pagamenti avvenuti in ritardo: il tutto senza un colpevole. Domani è il giorno nel quale la Corte Costituzionale emetterà sentenza sull'abuso di precariato, grave piaga che affligge il nostro paese. Sono stati molteplici i ricorsi effettuati e vinti; ricorsi che sono costati al Miur somme ingenti e che forse dovrebbero fare capire che, seppure con il concorso docenti 2016 le assunzioni avverranno tramite le Gm (Graduatorie di merito), numerosi sono i docenti che rimarranno senza lavoro poiché affetti da supplentite. Malattia che Renzi aveva promesso di estirpare, ma che così non è stato. Non resta che attendere domani, 17 maggio, per sapere quale destino attendi i precari.