A distanza di nemmeno una settimana dal caso della foto che ritraeva un pc collegato in remoto con il quesito della prova di inglese per l'ambito AD04, circostanza che aveva scatenato forti sospetti di manipolazione delle prove scritte, da Roma giunge notizia che una commissaria d'esame aveva lo stesso cognome di un candidato. Lo riporta Repubblica.it in un articolo pubblicato venerdì 3 maggio nella sezione Archivio, dettagliando l'accaduto della prova di Tecnologia per la cdc A060. Per verificare l'uguaglianza del cognome del candidato e della commissaria basta andare sul sito dell'USR Lazio.

Testimonianza

I nervi scoperti dei tanti docenti interessati a questo concorso potrebbero indurre a pensare che chi ha denunciato l'accaduto abbia preso un clamoroso abbaglio. Ma il gruppo di aspiranti professori presenti il giorno 11 maggio alla prova di tecnologia respinge l'assunto e rilancia con un capo d'accusa preciso. Tra loro c'è chi li conosce molto bene al punto tale da riferire che i due condividevano una proprietà immobiliare a Rocca D'Evandro (CE), comune di origine dei due indiziati. Non ci sono dubbi che si tratti delle stesse persone perché verificando le date di nascita si scopre che sono esattamente quelle registrate negli elenchi dell'Usr. Un altro ricorso in arrivo dopo quello che partirà in seguitoall'esposto dei precari annunciato a Viareggio?

Incompatibilità

Relativamente all'incompatibilità o inopportunità all'incarico di commissario d'esame si veda quanto disposto dal decreto firmato dal ministro Stefania Giannini all'articolo 2- comma 6. Nessun componente della commissione d'esame può essere parente fino al quarto grado con i candidati. Un secondo motivo di incompatibilità è inoltre costituito dal fatto che la commissaria, contrariamente a quanto stabilito dal decreto in questione, risulta essere anche rappresentante sindacale della Scuola Mazzini in prossimità del Colosseo. Evidentemente la vigilanza sulle commissioni deve essere venuta meno, determinando in tal modo il caso che ha provocato la reazione dei candidati pronti al ricorso in tribunale.