E' attesa per le misure di pensione anticipata allo studio del Governo Renzi tra il personale della Scuola. L'uscita flessibile dei docenti e del personale Ata, relativain particolar modo ai nati dal 1951 al 1955 ovvero alla fascia di età che il Governo sta prendendo in considerazione nelle simulazione dell'anticipo pensionistico a partire dal 2017 riguarderebbe, scrive Italia Oggi, circa 95 mila impiegati nella scuola, suddivisi in 74.800 insegnanti e 19.900 dipendenti amministrativi, tecnici ed ausiliari. Sul piatto della bilancia c'è, da una parte, la pensione anticipata classica, quella raggiungibile attraverso il numero di anni di contributi versati, dall'altra l'anticipo pensionistico(Ape) che comporta, però, una decurtazione variabile della pensione mensile.

Pensioni anticipate docenti e Ata 2016: conviene quella dei contributi versati

Nei numeri, i docenti nati nel 1951 e ancora in servizio dovrebbero essere 1300(e 150 Ata) che, dunque nel 2017, raggiungeranno l'età di 66 anni: per tutti la pensione di vecchiaia sarà disposta, obbligatoriamente, a partire dal 1° settembre del 2017. Più consistente è la classe 1952 (dodicimila docenti e 750 Ata) e, a salire, quella del 1953 (18 mila più 5.500), del 1954 (20 mila e 500 più seimila) e del 1955 (23 mila più 7 mila e cinquecento). Per tutti è possibile prendere in considerazione la possibilità di andare in pensione anticipata avendo raggiunto i requisiti contributivi necessari, ovvero quarantadue anni e dieci mesi per gli uomini ed un anno in meno per le donne che rappresentano il 70 per cento del totale.

Tale scelta è la migliore in quanto non comporta il prestito pensionistico dell'Ape di Renzi e, pertanto, nessun taglio (dal 3 al 15 per cento) sul mensile.

Anticipo pensionistico di Renzi: quanto conviene?

Il non raggiungimento dei requisiti per la pensione anticipata darebbe luogo alla possibilità di valutare l'anticipo pensionistico che entrerà in vigore dal 2017 con la legge di Stabilità.

E' opportuno, però, fare alcuni calcoli sulledecurtazioni: in un anno, i docenti prenderebbero una pensione lorda compresa tra i 26 e i 32 mila euro, ottenutacon il metodo retributivo fino al 2011 e con il contributivo per gli anni susseguenti. Il personale Ata, invece, otterrebbe una pensione compresa tra i 15 ed i 26 mila euro.

Chiedendo l'anticipo pensionistico si dovrebbero pagare, mensilmente, rate a rimborso del prestito che si aggirano intorno ai 70-80 euro per gli insegnanti e tra i 60 e i 65 euro per gli Ata. Il tutto per vent'anni. Le rate raddoppierebbero se gli anni di anticipo pensionistico richiesti fossero due e triplicherebbero per anticipi di tre anni e uscita da lavoro a 63 anni e sette mesi.