In merito ai prossimi incontri di discussione tra Governo e sindacati centrati sulla riforma previdenziale, dopo le recenti dichiarazioni del Sottosegretario Tommaso Nannicini è tornato a fare il punto della situazione anche il Ministro del lavoro Giuliano Poletti, al margine del Giffoni Film Festival."Abbiamo approfondito molti argomenti" ha spiegato l'esponente del Governo, parlando di un confronto positivo con le parti sociali. "Io sono convinto che nella legge di stabilità avremo una significativa azione nei confronti del tema delle Pensioni" ha ricordatoPoletti, specificando che in questa fase si sta procedendo alla verifica dei singoli punti, visto che il campo della previdenza richiede un vasto numero di interventi.

Non c'è infatti solo il tema del'anticipo pensionistico (APE): "abbiamo anche una serie di altre problematiche che riguardano sia le pensioni, sia il lavoro", ricordando come la materia resti complessa tantoper il numero di interventi, cheper i vincoli di bilancio che legano le possibilità di azione da parte dei legislatori.

Riforma pensioni, serve individuare le priorità su cui intervenire

Proprio in merito alla vastità della materia ed al numero degli interventi di tutela che si renderebbero necessari in campo previdenziale, il Ministro Poletti ha spiegato che una parte delle discussioni è stata dedicata a chiarire quali sono gli ambiti sui quali è impellente agire. "Stiamo facendo approfondimenti puntuali per cercare di capire quali sono le priorità, i costi, le migliori modalità di soluzione che possono essere adottate".

Non è mancato poi un richiamo alla questione degli esodati, una situazione per la quale i legislatori pensano di essere finalmente arrivati "alla conclusione del lavoro". Sul nodo sono in corso le ultime verifiche per comprendere quante risorse sono state già impegnate e quante dovranno essere messe a disposizione dell'ultima e definitiva azione di salvaguardia della categoria.

Piano Inps contro la povertà: Italia si allinea agli altri Paesi

Nel frattempo arriva anche un riferimento al c.d. piano Inps per la lotta alla povertà, uno dei motivi di orgoglio per il Ministro Poletti, anche perché si tratta di uno strumento che allinea l'Italia alle migliori pratiche delle altre nazioni in Europa. "Aver messo un miliardo l'anno per i prossimi anni vuol dire già avere una base importante", ha ricordato l'esponente dell'esecutivo, che però ha spiegato come quanto fatto deve risultare solo l'inizio e non può essere considerato sufficiente.

Infine, ha ricordato come la lotta alla povertà riguarderà tutte le istituzioni presenti localmente. "Sarà un lavoro delicato, che prevede anche un'attività di costruzione nel territorio, con la collaborazione dei Comuni e degli Enti locali".

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