In attesa delle ultime notizie sull'incontro odierno tra le rappresentanze sindacali e i tecnici del ministero della Pubblica Amministrazione, le ipotesi più accreditate sulrinnovo del contratto degli statali sono legate ad un incremento in busta paga delle fasce di reddito meno elevate. Ma la consapevolezza è quella che la riforma della Pubblica amministrazione sarà un ambitomolto più ampio, secondo le intenzioni del ministro Marianna Madia e del Premier Matteo Renzi. Infatti, è notizia di oggi che il nuovo Testo Unico sui lavoratori statali al quale sta lavorando il ministero di Palazzo Vidoni conterrà una nuova disciplina che prevederà, come soluzione estrema, il licenziamento dei dipendenti in esubero e l'abolizione degli aumenti in busta paga accumulati con gli scatti di anzianità.

Riforma Pa, sblocco contratto statali: di quanto sarà l'aumento di stipendio?

L'ipotesi più accreditabile al vaglio dei tecnici è quella di assegnare la somma destinata dal Governo, ovvero i 300 milioni di euro più gli eventuali settanta ricavabili dalle amministrazionilocali, ai dipendenti che non superino un certo livello di reddito, da più parti pronosticabile in ventiseimila euro. Sulla base di questa ipotesi, gli statali interessati, secondo il sito specializzato La tecnica della Scuola, sarebbero quelli che mensilmentenon arrivano a superare i mille e quattrocento euro in busta paga, con una platea di circa ottocentomila dipendenti statali su un totale di 3 milioni e duecentomila. L'esempio riportato dal sito è quello del personale scolastico: rientrerebbero gli impiegati amministrativi, tecnici ed ausiliari e gli insegnanti ai primi anni di servizio, mentre ne resterebbero fuori coloro che già hanno vari anni di lavoro alle spalle.

Riforma Madia per gli statali: a chi sarà dato il bonus di merito?

Tra l'altro occorre fare due considerazioni: l'assegnazione dell'aumento si configurerebbe come bonus che il Governo potrebbe decidere di assegnare non a tutti i dipendenti sotto i 26 mila euro, ma ad una parte individuabile sulla base di parametri di merito.

In tal modo, si andrebbe a restringere la platea dei beneficiari e ad aumentare la media dell'aumento mensile che, calcoli alla mano, si attesterebbe intorno ai 29 euro, 35 in caso di aggiunta dei 70 milioni di euro dalle amministrazioni. In secondo luogo, l'assegnazione del bonus ai dipendenti sotto i 26 mila euro creerebbe il problema della compatibilità con l'altro bonus, quello degli 80 euro mensili stanziato da Renzi.

Chi guadagna dai 24 ai 26 mila euro all'anno, in caso di aumento derivante dalla spartizione dei 300 milioni, potrebbe sforare i 26 mila euro, con perdita del diritto a vedersi accreditare il bonus Irpef di Renzi.