È stato rimandato nuovamente il vertice previsto per oggi tra i tecnici e rappresentanti del Ministero del Lavoro ed i sindacati. "Lo slittamento è dovuto alla richiesta del Governo di non sovrapporre la riunione del Consiglio dei Ministri sulla nota di aggiornamento del Def" rispetto al tavolo di confronto con le parti sociali. Lo rende noto il Segretario Spi - Cgil Ivan Pedretti, spiegando che "nella sostanza non cambia nulla". In merito alla discussione tecnica, il sindacalista haevidenziato di non sapere "se arriveremo o meno ad un accordo.Dipende tutto dalle misure che ci saranno presentate ufficialmente e dalle risorse che saranno messe a disposizione.
Immagino ci sia il bisogno di fare il punto e di capire che cosa sta succedendo" ha quindi sottolineatoPedretti, rimandando ogni considerazione finale in merito alle misure in discussione per la riforma previdenziale alla conclusione del vertice.
Riforma pensioni, occhi puntati su mercoledì 28 settembre 2016
Stante la situazione, gli occhi dei lavoratori e dei pensionati restano puntati sulla giornata di domani. Tra i nodi più caldi resta la questione del pensionamento deilavoratori precoci, che chiedono di poter fruire della quiescenzauna volta raggiunti i 41 anni di versamenti, mentre il Governo avrebbe allo studio un meccanismo legato ad un bonus per la contribuzione effettuata tra i 14 ed i 18 anni di età.
Vi sono poi le agevolazioni da prevedere per l'anticipo pensionistico (APE) in favore di coloro che stanno vivendo una situazione di disagio in età avanzata, come per i disoccupati, gli invalidi o le persone che hanno avuto mansioni usuranti e che pertanto faticano a proseguire l'attività lavorativa. Sullo sfondo resta l'intervento correttivo sul raddoppio della14ma mensilità, mentre i sindacati chiedono anche l'equiparazione della no-tax area rispetto a quella in essere per i lavoratori dipendenti.
Pensioni flessibili e welfare Inps: resta da sciogliere il nodo delle risorse
Su tutte queste misure continua a pesare l'incognita delle risorse, visto che il Governo prevede di stanziare circa 500-600 milioni di euro per l'APE ed altri 700 milioni di euro per la 14ma mensilità. Oltre questa cifra, i tecnici potrebbero avviareun meccanismo di accesso contingentato anno per anno, pertanto al termine delle risorse stanziate per il 2017 le domande sarebbero congelate e rimandate fino a gennaio 2018.
Un meccanismo trapelato sulla stampa specializzata e che in effetti è stato giù utilizzato per il part time agevolato, sebbene l'iniziativa abbia avuto scarso successo. Vedremo a breve se la quadra sui conti potrà essere trovata in modo da soddisfare anche le richieste avanzate dai sindacati, che d'altra parte non negano la complessità della trattativa in corso. Già negli scorsi giorni Susanna Camusso aveva invitato a non dare per scontato che si possa trovare un'intesa sull'APE: "bisogna raffreddare gli animi" aveva commentato la sindacalista, ricordando che la partita restava delicata soprattutto in virtù delle cifre considerate come insufficienti.
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