Questo martedì 13 settembre durante un convegno presso la propria sede nazionale, la CGILha presentato pubblicamente unPiano straordinario per l'occupazione giovanile e femminile in Italia. Un ambizioso programma che punta a creare complessivamente nel giro di 3 anni circa 600.000 nuovi posti di Lavoro, di cui 520 mila nel settore pubblico e 80 mila nel privato.E che potenzialmente può essere da volano affinché ne vengano generati fino a 1 milione e 368 mila.

Ecco come si possono creare 600 mila nuovi posti di lavoro per donne e giovani secondo la CGIL

Vediamo nel dettaglio in quali modi concreti verrebbe attuato questo piano. Iniziando dal settore pubblico sono previste: l'assunzione a tempo indeterminato di 20 mila ricercatori nel settore delle energie rinnovabili e del riutilizzo dei materiali; assunzione di 100 mila persone nella Pubblica Amministrazione in particolare nell'integrazione digitale, per l'aumento della diagnostica nella sanità e per i progetti di dispersione scolastica. Contratti straordinari di 3 anni + 3 per 300 mila persone nella prevenzione antisismica, nella manutenzione del territorio e nelle bonifiche, nella cura di spiagge e coste oltre che nel settore sociale.Contratti triennali per 100 mila persone nei beni culturali, archeologici, nella diffusione del digitale e nell'insegnamento dell'italiano per migranti.Inoltre passando al settore privato sono previsti 60 mila nuovi occupati in nuove cooperative giovanili e femminili con facilitazioni amministrative e di credito anche grazie a contributi a fondo perduto di 20.000 euro per ogni socio appartenente a tali categorie.

Infine 20 mila posti di lavoro in nuove imprese giovani, sempre grazie a facilitazioni amministrative, di credito e contributi a fondo perduto di 20.000 euro

La spesa necessaria per realizzare questo Piano sarebbe di circa 10,1 miliardi di euro annui, ovvero 30,3 miliardi in un triennio.In rapporto alla crescita del PIL, nel triennio considerato, qualora il Piano venisse attuato si potrebbe determinare una crescita di 5,7 punti di PIL reale. In particolare, secondo la CGIL, nel 2017 attuando il proprio Piano Straordinario il PIL crescerebbe del 3,2% a fronte del 1,2%previsto dal Governo nel DEF.