Il prossimo 21 settembre ci sarà l'incontro tra governo e parti sociali per stabilire quali saranno le modalità per l'APE la nuova strada per risolvere il problema dell'anticipo pensionistico. Il tavolo tra governo e sindacati dovrebbe essere il definitivo. Se venisse confermato si potrebbe andare in pensione a 63 anni con tre anni e sette mesi di anticipo rispetto all'attuale formula. L'Ape consiste in un prestito da restituire in rate mensili in 20 anni e, per i redditi bassi, sono previste delle detrazioni fiscali che renderanno meno gravosol'impatto economico.

Tommaso Nannicini precisa che queste detrazioni sono previste per i lavoratori che abbiano svolto lavori gravosi o usuranti, rischiosi o in condizioni disagiate come quelle di chi deve assistere un disabile.Secondo quanto si apprende la soglia sotto la quale non si paga nulla sarebbe intorno ai 1200 euro netti al mese, circa 1500 euro lordi.

Cosa succede per chi invece lavora

Chi invece ha un lavoro la cifra da dover pagare, secondo Nannicini, va tra i 50 e 60 euro per 20 anni. In pratica solo di capitale parliamo di12.000 - 14.400 euro ai quali dovranno essere aggiunti gli importi assicurativi. Tre anni di anticipo costeranno tra i 150 e 200 euro per una cifra da rimborsare tra i 36.000 e 48.000 euro sempre da restituire in 20 anni.

In percentuale si va da un minimo del 6% per un anno di anticipo fino al 20% per tre anni prima. Secondo le proiezioni fatte dal Sole 24 ore si partirebbe da 38 euro, per un lavoratore con reddito basso, mentre chiinvece ha una pensione intorno ai 1700 euro netti andrebbe a pagare per 3 anni di anticipo fino a 500 euro al mese.

C'è da considerare che per i redditi bassi ci saranno le detrazioni fiscali mentre per i redditi alti le proiezioni sono abbastanza realistiche. Per illavoratore che decide autonomamente la pensione anticipata l’anticipo sarà finanziato dalle banche e i costi saranno dai 150 euro per un anno ai 465 euro per tre anni con una pensione da2615 euro lordi al mese(1863 euro netti).