Piccoli passi in avanti nella riforma della Pubblica Amministrazione per quanto attiene al rinnovo dei contratti degli statali. Domani, 22 settembre 2016, ci sarà un incontro all'Aran tra i sindacati riuniti e i tecnici del ministero della Funzione pubblica per fare il punto della situazione sullo sblocco dei contratti del pubblico impiego e dei relativi aumenti in busta paga. Fino a questo momento, infatti, le parti si sono riunite per incontri informali e, pertanto, il tavolo delle trattative non è arrivato neppure alla fase preliminare. Tuttavia, i nodi da sciogliere, secondo quanto scrive il quotidiano Il Messaggero, sono due: il primo è relativo all'applicazione delle regole della riforma Brunetta, il secondo riguarda le risorse da mettere in campo per l'aumento delle retribuzioni.
Riforma Pa 2016, aumenti retribuzioni statali legati al progetto Brunetta?
Gli aumenti in busta paga degli statali, secondo le indiscrezioni dell'ultima settimana, saranno legati al rispetto dei parametri fissati dal progetto di Brunetta. Ma, nonostante lo stesso ministro Madia si sia espresso sul divieto degli aumenti a pioggia, la soluzione non soddisferà i sindacati, dato che il 25 per cento dei dipendenti del pubblico impiego rimarrebbe al di fuori dei bonus di produttività. Ancora più ingarbugliata è l'entità degli aumenti: ai 300 milioni di euro investiti nella scorsa finanziaria per gli aumenti di stipendio degli statali, potrebbero aggiungersi le risorse della prossima legge di Stabilità, quantificabili in due miliardi di euro.
Somma che, a ben vedere secondo i sindacati, non arriverebbe a coprire nemmeno le perdite di potere d'acquisto del comparto più numeroso del pubblico impiego, quello della scuola e della ricerca, per il blocco degli ultimi sette anni.
Sblocco contratto statali e aumenti di stipendio: soluzione ponte fino al 2017?
Date le difficoltà di bilancio, è probabile che, in attesa dell'attuazione del Testo unico sul lavoro degli statali previsto per il 2017, si adotti una soluzione ponte, con aumenti in busta paga quantificabili tra i cinquanta e gli ottanta euro.
Tali incrementi, in ogni modo, rimarrebbero al di sotto degli aumentiretributivi ottenuti da alcuni comparti privati durante l'estate. Ma, dopo la pubblicazione degli stipendi della Pubblica amministrazione fatta nei giorni scorsi, molte categorie di lavoratori del pubblico impiego rientrerebbero nella fascia di reddito annuo lordo a ridosso dei ventiquattromila-ventiseimila euro, ovvero il limite superato il quale i lavoratori perderebberol'altro bonus, quello introdotto dal Premier Renzi nel 2014 relativo agli 80 euro. In tal modo, data l'esperienza di molti lavoratori, l'aumento di stipendio andrebbe vanificarsi con la perdita del bonus.