L'Inps ha annunciato che sono 540.000 gli italiani che da oltre 36 anni beneficiano dell'assegno di pensione. L'età media di chi beneficia dell'assegno si aggira tra i 54 e i 55 anni. Perle pensioni pubbliche anticipate lamedia di uscita era di 47,5 anni. Più precisamente nel privato sono 188.000 circa le Pensioni di vecchiaia erogate da prima del 1980 mentre quelle di invalidità, sempre nello stesso periodo, sono circa 440.000. Le pensioni attuali si sono invece innalzate all'incirca di 8 anni in piùmentre per i superstiti è cresciuta in media di quasi 30 anni.

Secondo gli studi dell'INPS il 40% dei pensionati italiani (6,4 milioni) ha un assegno pensionistico inferiore ai 1.000 euro al mese. E sono in particolare più le donne che gli uomini che si affacciano a questa soglia. Ed è questo il motivo che ha spinto il governo ad affrontare il problema delle pensioni cercando di dare un equilibrio che attualmente non esiste e che, nel 2014, aveva avuto un aumento del 1,2%. Già quest'anno il numero delle prestazioni è diminuito di 100.000 unità.

I Precoci

Le polemiche non si placano e, fra i tanti punti in discussione, c'è quello dei precoci. Come è noto i lavoratori precoci chiedono modifiche sulla loro età pensionabile al fine di evitare che questa si allunghi ulteriormente.

Secondo la Manovra Economica 2017 i precoci potranno andare in pensione con 41 anni di contributi e con una età inferiore ai 63 anni purché, tra i 14 e 19 anni, abbiano compiuto almeno un anno di lavoro. Potranno beneficiarne i lavoratori che sono disoccupati, disabili o assistenti disabili, o quelli appartenenti alle categorie di maestri d'asilo, macchinisti, portatori di gru, camionisti e operatori ecologici.

A questo proposito sul web circolano le domandedei precoci a Boeri ricordandogli che gli annunci fatti dall'INPS sono stati fuorvianti. Ad esempio nel 2012 l'INPS dichiarava 400.000 esodati mentre adesso si parla di 172.000 unità. Anzi nella seconda salvaguardia 55.000 esodati divennero poi 20.000 a beneficiarne. Pertanto sono in tanti a lamentarsi e a chiedere all'INPS di dare informazioni valide e corrette a partire dalla prossima salvaguardia che affronterà l'Ottavo provvedimento.