Rendere il sistema previdenziale di stampo contributivo più equo, flessibile ed orientato ai giovani: non c'è solo l'APE e la 14ma mensilitàtra gli obiettivi presentati neldocumento firmato da Governo e sindacati lo scorso 28 settembre. All'interno del progetto di riforma complessiva delle pensioni vi è anche l'impegno ad un intervento in favore di coloro che hanno iniziato a lavorare negli scorsi anni e si troveranno a confrontarsi con un sistema di calcolo dei futuri assegni legato in via esclusiva al montate effettivamente accumulato. Una prospettiva che pone non pochi dubbi per il sostegno in età avanzata di chi oggi si scontra con un mercato del lavoro difficile e con carriere discontinue.

L'esecutivo si è quindi impegnato, con le parti sociali, a rivedere le regole di uscita dal lavoro, a ripristinare uno zoccolo duro costituito da un assegno di garanzia e a prevedereagevolazioni per favorire l'adesione e la contribuzione alla previdenza integrativa. Vediamo insieme quali sono le ipotesi in discussione nella cosiddetta FASE II, che farà seguitoalle misure di flessibilità e di welfare inserite nella prossima legge di stabilità.

Riforma pensioni e sistema contributivo: gli interventi in discussione nel 2017

Stante la situazione appena descritta, il confronto partirà dalla possibilità di favorire una riduzione del cuneo fiscale contributivo. Allo stesso tempo, il Governosi impegna a "valutare l’introduzione di una pensione contributiva di garanzia, legata agli anni di contributi e all’età di uscita, al fine di garantire l’adeguatezza delle Pensioni medio-basse".

Si cercherà anche di rinforzare il secondo pilastro previdenziale di stampo privato, sia rilanciandone i meccanismi di adesione, sia parificandone la tassazione sulle prestazioni per quanto concerne le differenze che al momento sussistono tra dipendenti pubblici e privati.

Flessibilità in uscita: verso intervento di revisione sul requisito minimo

Un'altra importante novità potrebbe riguardare il criteriodi uscita che regola attualmente le pensioni anticipatecon il sistema contributivo puro. Per poter beneficiare del prepensionamento, è infatti necessario aver maturato un futuro assegno di importo corrispondente ad almeno 2,8 volte la minima.

Questatagliolarischia di limitare fortemente l'accesso all'anticipata per i redditi medio bassi e per chi ha avuto carriere discontinue. Infine, novità importanti potrebbero arrivare anche per il parametro dell'AdV: si valuta infatti di "differenziare o superare le attuali forme di adeguamento per alcune categorie di lavoratrici e lavoratori, in modo da tenere conto delle diversità nelle speranze di vita (si vedano le raccomandazioni del rapporto OCSE, Fragmentation of retirement markets due to differences in life expectancy, 2016)".

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