Come ampiamente annunciato nei giorni scorsi, il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, ha convocato per domani, martedì 4 ottobre, i sindacati presso la sede del Miur, in viale Trastevere. Un incontro importante, almeno secondo le premesse, visti gli argomenti che verranno trattati.

In primo luogo, la questione legata alla mobilità. Le richieste delle parti sociali verteranno sul rifacimento di tutti i trasferimenti: infatti, di fronte agli innumerevoli errori ed ingiustizie commessi nei confronti dei docenti (in particolar modo quelli del Sud), è necessario ripristinare le posizioni giuridiche di ogni persona.

Ultime news scuola, lunedì 3 ottobre 2016: domani incontro Miur-sindacati

Naturalmente si parlerà anche di legge 107, una legge 'scritta male e attuata peggio'. I sindacati intendono ricucire lo strappo con il governo o, almeno, verificare se esiste la volontà politica di poter riaprire un dialogo che porti a trovare delle soluzioni atte a rimediare ai guasti e agli errori della legge 107.Anche le varie questioni inerenti alla valutazione dei docenti e dei dirigenti scolastici, al bonus del merito e alla formazione del personale docente e Ata saranno, ovviamente, al centro della discussione. Si è dato atto ad un meccanismo che ha portato soltanto caos e preoccupazione nel mondo della Scuola e che, soprattutto, sta dimostrando tutti i propri limiti: siamo di fronte, infatti, ad un aumento delle supplenze e delle cattedre vuote che non rispetta in alcun modo le esigenze reali delle scuole.

Confronto Miur-sindacati alla presenza del ministro Giannini?

Si parlerà, naturalmente, di contratto, quale strumento più adatto per trovare delle soluzioni flessibili, in contrapposizione alla rigidità della legge 107, una legge che non guarda in faccia alla realtà.

Questi sono solamente alcuni dei punti di discussione dell'incontro di domani, martedì 4 ottobre, tra il Miur e i sindacati.

Sarà presente, finalmente, anche l'onorevole Giannini? Il fatto che la convocazione sia partita proprio dal ministro, lo lascia presupporre anche se, visti i precedenti, non c'è da starne troppo sicuri.