I docenti insorgono in merito alla nuova procedura di utilizzo del bonus da 500 euro per la formazione e l'aggiornamento professionale. Vi abbiamo già parlato, in altra sede, degli enormi disagi che stanno incontrando gli insegnanti di ruolo nell'impiego dei buoni spesa: le lamentele sono dovute, soprattutto, al fatto che molti esercenti, comprese note catene di vendita di beni elettronici, stanno facendo dietrofront sull'accettazione dei buoni.

Ultime news scuola, martedì 31 gennaio 2017: bonus 500 euro, è caos completo

C'è chi, naturalmente, rimpiange la metodologia usata lo scorso anno: in quel caso era possibile effettuare gli acquisti ovunque, con l'esercente che provvedeva ad emettere una normalissima fattura o scontrino o ricevuta fiscale.

A fine anno, poi, è bastato redigere il rendiconto e presentarlo alla segreteria della propria Scuola. Non solo, lo scorso anno il bonus venne accreditato con apposito cedolino già nel mese di ottobre mentre quest'anno i docenti hanno dovuto attendere sino ad inizio dicembre: per di più, sono stati costretti a seguire un complicato meccanismo che prevedeva la richiesta della propria identità digitale attraverso la quale si poteva accedere alla piattaforma.

Bonus 500 euro docenti: esercenti accreditati non accettano più i buoni spesa?

Il problema più grosso di quest'anno, però, sembrerebbe essere rappresentato dal fatto che diversi esercenti starebbero ancora aspettando dall'anno scorso il rimborso delle spese anticipate: ecco perchè è sempre più difficile trovare la strada giusta per spendere il bonus, tanto più che anche gli enti che si sono accreditati quest'anno stanno via via rinunciando ad accettare i buoni spesa.

Così accade che Euronics, secondo quanto segnalato al sito specializzato 'Orizzonte Scuola', non accetterebbe più i buoni, Amazon avrebbe dettato alcune condizioni e il docente che vorrebbe approfittare del portale online Ticketone per comprarsi un abbonamento a teatro, è costretto a pagare di tasca propria. Insomma, un altro clamoroso flop del Miur che i docenti non riescono proprio a digerire: tanto più che alcuni di loro hanno pensato bene di 'barattare' il bonus.