Dalla modifica dell'istruzione degli asili nido da zero a sei anni alla nuova maturità che andrà in vigore dal 2018, dalla formazione e dalle modalità di accesso all'insegnamento per i docenti della Scuola media e superiore al diritto allo studio. Sono in tutto otto i decreti di riforma della Buona scuola che hanno ricevuto ieri l'approvazione nel Consiglio dei ministri e che disciplineranno vari ambiti dell'istruzione e della formazione. Alcuni riguardano prettamente gli studenti: aumentano da sei a undici gli indirizzi professionali, l'esonero, dal 2018/2019, delle tasse per gli ultimi due anni delle scuole superiori con lo stanziamento anche di dieci milioni di euro per le borse di studio.
Altri decreti riguardano l'accesso all'insegnamento ed il percorso necessario alla stabilizzazione.
Novità assunzione docenti scuola 2017: concorso e abilitazione Tfa
Proprio il decreto sull'insegnamento nella scuola era particolarmente atteso dagli aspiranti docenti. Per insegnare nelle scuole medie e superiori, oggi, occorre l'abilitazione attraverso il Tfa, il Tirocinio formativo attivo che consente l'inclusione nelle seconde fasce delle graduatorie d'istituto e, dunque, l'assegnazione delle supplenze. Per la stabilizzazione è necessario superare il concorso. Il decreto legislativo approvato ieri prevede che, al conseguimento della laurea e al superamento del concorso, si acceda ad un percorso di formazione della durata di tre anni, dei quali due si faranno nella scuola.
Il terzo anno servirà per concludere il percorso stesso e per l'assunzione in ruolo.
Maturità scuole medie e superiori 2017/18: ecco le novità sulle prove e valutazione
Altre novità riguardano la maturità e gli esami delle scuole medie a partire dal prossimo anno scolastico, ovvero dal 2017/2018. Per le scuole medie saranno previste tre prove scritte ed il colloquio.
Gli scritti saranno di Italiano, Matematica e lingua straniera. Inoltre, la prova Invalsi si svolgerà durante l'anno scolastico e non più durante gli esami. Per gli esami di maturità, invece, saranno previste due prove scritte (una di Italiano e l'altra riguardante l'indirizzo di studio intrapreso) e la prova orale per la valutazione delle competenze acquisite anche in ambito di alternanza scuola-lavoro.
Novità sono previste anche per quanto riguarda la valutazione che continuerà comunque ad essere espressa in centesimi. Ma verrà dato maggior peso agli ultimi tre anni: il credito scolastico, infatti, inciderà fino a quaranta punti, mentre le tre prove dell'esame di maturità fino a venti punti ciascuna.