Continua il botta e risposta a distanza in merito alla scottante questione del rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici, ormai fermo da oltre sette anni. I sindacati stanno esercitando un pressing asfissiante nei confronti del governo affinchè si faccia partire al più presto la trattativa all'Aran, l'Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni: dopo la firma dello scorso 30 novembre all'intesa politica che dà il via libera agli aumenti stipendiali per i lavoratori del settore pubblico, bisogna fare in fretta per sanare una situazione che, soprattutto per quanto riguarda il comparto Scuola, è quanto mai drammatica.

Ultime notizie scuola, 8 febbraio 2017: rinnovo contratto, la scuola è il comparto più penalizzato

Il personale scolastico, infatti, risulta il più penalizzato e lo sa bene il ministro dell'istruzione, Valeria Fedeli, che ha recentemente sottolineato come gli 85 euro lordi derivanti dall'accordo tra il ministro della Funzione Pubblica, Marianna Madia, e i rappresentanti dei sindacati, sono una cifra da considerarsi troppo esigua. I dati relativi agli stipendi del personale scolastico sono davvero agghiaccianti: basti pensare che il personale che lavora nelle scuole, nel periodo che va dal 2014 al 2015, hanno perso, in media, circa 800 euro all'anno di stipendio, passando da 29.130 euro a 28.343 euro.

Contratto statali, notizie 8 febbraio: pressing sindacati, non si pensi solo ai 'furbetti del cartellino'

Gli 85 euro mensili lordi sarebbero davvero una cifra irrisoria in quanto servirebbe un aumento minimo di 180-200 euro al mese netti per risollevare, almeno un po', la dignità economica delle buste paga del personale scolastico.

Dopo le dimissioni dell'ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, urge riprendere la trattativa con il nuovo governo Gentiloni, affinchè si possa veramente parlare di 'continuità' di intesa nel rinnovo dei contratti dei dipendenti statali. All'Aran verranno presto definiti tutti gli aspetti relativi all'aumento degli stipendi ma tutto dipenderà dalle risorse economiche che verranno messe a disposizione dal governo: questo resta il nodo più importante da sciogliere e va sciolto con estrema urgenza.

Ben venga il giro di vite nei confronti dei cosiddetti 'furbetti del cartellino', con le nuove misure che verranno incluse nel prossimo decreto PA: ma bisogna pensare anche alla dignità economica di chi, quotidianamente, fa il proprio dovere con una retribuzione da troppo tempo inadeguata.