La platea di lavoratori che hanno contratti da precari, come collaboratori anche a progetto è di 300.000 soggetti. Lavoratori che non hanno contratti di lavoro stabili, ma che rientrano tra i co.co.co ed i co.co.pro e per i quali è preclusa l’indennità di disoccupazione che è appannaggio dei lavoratori con contratti normali. Nel 2015, per questi soggetti, il Governo ha emanato un nuovo ammortizzatore sociale, la Dis-Coll ed è stato largamente sfruttato da chi ha avuto la sfortuna di perdere involontariamente il proprio lavoro. Il problema è che la sperimentazione di questo ammortizzatore scadeva il 31 dicembre 2016.

L’Inps, il 9 febbraio aveva confermato lo stop alle richieste di indennizzo tramite la Dis-Coll per coloro che perdevano il lavoro a partire dal 1° gennaio 2017 e dati alla mano, sarebbero già oltre 50.000 i soggetti ai quali sarebbe toccata la disoccupazione. L’INPS non ha fatto altro che confermare la scadenza della sperimentazione, dal momento che fino ad allora, non erano sopraggiunta alcuna modifica normativa volta a confermare il beneficio anche nel 2017. Oggi invece, arriva conferma dal Ministero del Lavoro che nel Decreto Milleproroghe è passato un emendamento che estende la Dis-Coll anche per il 2017, ma non fino a dicembre.

Intervento tampone

Il Decreto Milleproroghe che da oggi 14 febbraio è al Senato per la sua valutazione, riserverà per i lavoratori precari a cui si rivolge la Dis-Coll, precari della Pubblica Amministrazione e dipendenti dei call center tra i più numerosi, la cifra di 19,2 milioni di euro.

Questa cifra servirà ad estendere la disoccupazione per chi ha perso il lavoro a partire dall’inizio del 2017. Il problema delle coperture era quello che di fatto bloccava questa estensione e la cifra stanziata servirà a coprire gli eventi di perdita del lavoro fino al 30 giugno 2017. Evidentemente non è stato possibile fare di più e la cifra copre solo una parte dell’anno.

Questo significa che chi perderà il lavoro a partire dal prossimo mese di luglio, non potrà beneficiare della disoccupazione. Una prima falla quindi è stata chiusa da questo importante provvedimento, anche se conti alla mano, l’estensione totale della Dis-Coll a tutto l’anno 2017, costerebbe 54 milioni di euro.

Speranze per il futuro?

Che sia una notizia positiva è fuori dubbio, anche se siamo di fronte ad un intervento tampone che non risolverà il problema in maniera definitiva e lo sposterà al prossimo mese di luglio. Intanto, il Presidente della Commissione Damiano ha sottolineato l’importanza della misura e la sua soddisfazione per il provvedimento del Ministero. Le speranze che la Dis-Coll diventi strutturale come lo è la Naspi non sono tramontate con questo intervento e proprio Damiano spiega perché si potrà intervenire di nuovo. Il Presidente della Commissione ha detto che nel prossimo decreto di riforma del lavoro autonomo, potrebbe rientrare proprio l’estensione a tutto il 2017 del provvedimento, cioè si lavorerà per trovare la parte rimanente dei 54 milioni necessari all’operazione.

L’intervento che potrebbe essere fatto sempre tramite emendamento, mirerà a coprire i collaboratori che secondo Damiano, sono l’anello debole della catena dei lavoratori. Il Decreto sul Lavoro Autonomo infatti, mira a creare un ammortizzatore sociale unico che copra il calo di fatturato dei professionisti e dei collaboratori con Partita IVA. Non sarebbe equo, coprire questi soggetti e lasciare privi di tutela proprio i collaboratori senza Partita IVA e che allo stato attuale, dal 1° luglio, resterebbero davvero senza paracadute.