La pensione anticipata 2017 con anticipo pensionistico volontario ha un alto rischio di flop. In attesa dei decreti attuativi (sia per l'Ape volontaria che per quella sociale e per il provvedimento della pensione anticipata dei precoci con quota 41), la misura di pensione voluta da Matteo Renzi per garantire la flessibilità in uscita dei contribuenti risulta essere non molto gradita, particolarmente per gli alti costi e i tagli nell'assegno di pensione futura. Proprio oggi è stato pubblicata da Il Tempo un'indagine condotta dall'istituto di ricerche Swg con interviste realizzate ai possibili beneficiari dell'Ape volontaria, i contribuenti nati negli anni 1951, 1952 e 1953, ovvero di coloro che, dal 1° maggio 2017, avranno la possibilità di sperimentare il nuovo meccanismo di uscita anticipata.
Anticipo pensionistico Ape 2017: non gradita la nuova pensione anticipata
I risultati dell'indagine condotta da Swg sulla pensione anticipata Ape 2017 sono deludenti. Infatti, appena il 30 per cento della platea dei beneficiari ha mostrato interesse per il nuovo meccanismo di uscita anticipata, ma solo il 6 per cento lo utilizzerà sicuramente. Difficilmente, infatti, la pensione anticipata Ape riuscirà a porsi come alternativa ai rigidi requisiti di uscita fissati dalla legge Fornero: l'impegno, in termini di restituzione del prestito pensionistico nei venti anni di pensione di vecchiaia e il taglio della pensione stessa, rappresentano preoccupazioni troppo alte per chi quest'anno compie almeno 63 anni.
Oltre ai venti anni di contributi, infatti, la restituzione del prestito comporterà una perdita di pensione stimata tra il 4,5 ed il 4,7 per cento per ogni anno che si deciderà di anticipare. Insomma, il costo della nuova pensione anticipata preoccupa anche i contribuenti che mostrano interesse per la nuova formula flessibile.
Pensioni anticipate 2017 con anticipo pensionistico: quanto si perde di pensione?
Ulteriori calcoli sul costo della pensione anticipata Ape volontaria sono stati pubblicati nei giorni scorsi da Il Fatto Quotidiano. A fronte di un taglio per ciascun anno di anticipo di minimo il 4,5 per cento su una media di importo pari all'85 per cento della pensione (tetto possibile di anticipo fino a tre anni, del 90 per cento per anticipi di 2 anni e del 95 per cento per 1 anno), occorrerà considerare che il prestito andrà pagato per tredici mensilità e per venti anni totali.
Dunque, con un anticipo complessivo dei tre anni di 39.300 euro, in venti anni si andrà a rendere più di 54 mila euro, per una rata mensile netta di 208 euro per 13 mesi, il tutto a fronte di una pensione di 1.286 euro.