Non si ferma la battaglia per la pensione anticipata dei lavoratori precoci per assicurare la quota 41 per tutti. I comitati rappresentativi delle necessità di pensione dei lavoratori chiedono che si possa uscire anticipatamente eliminando i tanti paletti che restringono la platea dei possibili richiedenti, secondo quanto previsto dall'attuale riforma delle Pensioni sulla quale il Governo Gentiloni dovrà emanare a breve i decreti attuativi. Potrà accedere alla quota 41 dei precoci, infatti, solo una ristretta parte dei lavoratori che possono contare su lunghe attività di lavoro alle spalle.

Per i comitati dei precoci, tuttavia, solo un lavoratore su dieci potrà andare in pensione anticipata con le norme al vaglio del Governo.

Pensione anticipata 2017 precoci con quota 41: requisiti e alternativa Ape

Il maggior disagio nel poter maturare la quota 41 dei precoci per la pensione anticipata è l'anno di contributi richiesto prima del diciannovesimo di età. In molti non potranno beneficiarne proprio per la frammentarietà lavorativa risalente a quarant'anni fa e, non avendo ancora compiuto i 63 anni, non potranno accedere nemmeno all'alternativa della pensione anticipata con l'Ape social (o, al limite, all'anticipo pensionistico volontario. Strumenti pensionistici che, in definitiva, non saranno utilizzabili da molti contribuenti nati a cavallo tra gli anni '50 e '60.

In alternativa, ma occorrerà allungare ulteriormente la carriera lavorativa, per molti si prospetta la strada delle vecchie regole della pensione delineate dalla riforma Fornero: pensione di vecchiaia a 66 anni e 7 mesi oppure pensione anticipata con circa 43 anni di contributi.

Pensioni anticipate 2017: alternative alla quota 41 dei precoci

Proprio il 1960 è uno degli anni limite per l'accesso alla pensione anticipata da precoci con quota 41. Oltre quell'anno, per via dei requisiti richiesti, è quasi impossibile l'uscita anticipata. I lavoratori nati nel 1960, in alternativa alla quota 41, potranno uscire tra il 2016 e il 2028 con la pensione anticipata se hanno cominciato a versare contributi in una data ricadente tra i 14 e i 23 anni.

Per le donne del 1960, invece, la pensione anticipata potrà decorrere tra il 2015 ed il 2026 a seconda dell'età, fra i 14 e i 24 anni, di inizio lavoro. Per gli uomini che abbiano iniziato a lavorare dopo i 24 (o le donne oltre i 25), la prima uscita utile è la pensione di vecchiaia a partire dai sessantotto anni e dal 2028. Per chi ricadesse nel sistema contributivo (versamenti dal 1° gennaio 1996), si può ricorrere alla pensione di vecchiaia sprint, ovvero all'uscita a 64 anni e cinque mesi (o 64,9) nel biennio 2024/25, a seconda che la data di nascita sia prima o successiva al 31 luglio '60. Infine, i nati anni Sessanta possono accedere anche alla pensione ritardata (per stakanovisti) fino oltre i 70 anni, per un assegno di pensione più corposo: a 72,5 o a 72,8, ovvero dal biennio 2032 e 2033, a seconda del proprio mese di nascita.