Torniamo ad aggiornare le lettrici della nostra rubrica "Parola ai Comitati" dopo aver raccolto i commenti di Orietta Armiliato in merito alle sue ultime riflessioni riguardanti il valore dei Comitati nel dibattito previdenziale. "È davvero interessante ciò che è emerso da un confronto fra i membri del Comitato Opzione Donna Social del quale sono fondatrice e coordinatrice, circa la funzione dei gruppi/comitati/movimenti che sono sorti e sorgono utilizzando i social per aggregare persone che hanno il medesimo scopo" ha evidenziato la rappresentante delle lavoratrici.
"Nella fattispecie il tema del quale ci occupiamo è - previdenza al femminile - ovvero, dopo che si è chiusa la sperimentazione Maroni L.243/2004 cd. Opzione Donna, non esiste alcuna possibilità per le donne di accedere anticipatamente alla quiescenza, colmando il gap di ingresso davvero significativo che si è concretizzato, soprattutto a danno delle donne, dopo la riforma Monti-Fornero".
Previdenza femminile: il ruolo giocato dai Comitati
"Il tema della discussione era appunto centrato sull'utilità dei Comitati e sull'aiuto che essi porgono rispetto alle attività dei Sindacati che, nati per rappresentare, tutelate, caldeggiare e sostenere i lavoratori nel rapporto con le istituzioni, in questi ultimi anni non sono riusciti a stare al passo con le esigenze e le aspettative dei loro tesserati", ha quindi spiegato Armiliato.
"Quello che si evince, infatti, è una quasi totale assenza di fiducia delle lavoratrici nelle sigle che dovrebbero rappresentarle, si sottolinea una distanza abnorme dagli iscritti, si rileva un'attenzione ai soli temi schedulati e non alle reali esigenze insomma, uno scollamento fra i vertici e la base che ha minato la fiducia e quindi l'interesse dei lavoratori di aderire ad un Sindacato per avere tutela ed aiuto.
I membri che hanno partecipato a questo confronto, rilevano invece l'utilità dei Comitati che, sebbene con una sede Virtuale, sono davvero vicini alle persone, ne vivono i drammi ne condividono le aspettative sentendosi parte attiva e ricevendo attenzioni concrete".
Riforma previdenziale e ruolo dei Comitati: focus su specifici temi
Per quanto riguarda le differenze, Armiliato sottolinea come "in genere i Comitati si occupano di singoli temi e non di temi generali, plurali, e proprio per questo riescono a comprendere e coniugare alle esigenze dei loro membri azioni mirate". Ma le riflessioni hanno portato anche ad indicare le possibili sinergie: "quello che rilevo a consuntivo e di cui sono convinta, oggi ancor più di prima, è che il Sindacato dovrebbe lavorare in simbiosi con i Comitati, condividerne i temi, ascoltarne le istanze in modo da poter essere successivamente portatore di reali e concrete problematiche dei lavoratori ed insieme, riuscire a trovare le necessarie sintesi.
Lancio dunque un appello alle sigle, tutte, affinché si possa trovare un modo diretto di collaborare, che altro non potrà portare se non efficacia ed efficienza al sistema; sistema oggi considerato distante ed obsoleto da un popolo di lavoratori da tempo scoraggiato e deluso del loro operato".
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