Le news sulle Pensioni aggiornate ad oggi, mercoledì 8 marzo, hanno per riferimento due temi ampiamente discussi nei giorni precedenti, opzione donna da una parte e quota 41 per i lavoratori precoci dall'altra. Da un lato, Rossella Lo Iacono, amministratrice del gruppo Facebook "Opzione donna - Ultimo Trimestre 1957-1958", su Twitter si è rivolta al ministro del Lavoro Poletti chiedendo l'accelerazione dei tempi su un'importante circolare. Dall'altra parte, la categoria dei precoci è stata protagonista dell'ultima puntata di Mi manda Rai Tre, dove si è parlato di riforma pensioni e, in particolare, dell'attuale situazione dei precoci.
Opzione donna, l'appello a Giuliano Poletti
Nella giornata di ieri, Rossella Lo Iacono, e le altre donne iscritte al gruppo "Opzione donna - Ultimo Trimestre 1957-1958" hanno denunciato la situazione di stasi intorno a loro. La Lo Iacono ha chiesto di velocizzare i tempi circa l'emanazione della circolare, ricordando che le lavoratrici devono, in queste settimane, dare il preavviso ai propri datori di lavoro. Il rischio, concreto, è di vedere posticipata ulteriormente l'uscita. L'amministratrice del gruppo, spesso in passato in prima linea nella battaglia per la richiesta della proroga del regime sperimentale opzione donna, ha auspicato che altre lavoratrici come lei condividessero il messaggio al ministro del Lavoro, per sollecitarlo ad intervenire quanto prima.
Poletti, tra meno di una settimana, sarà al tavolo di confronto con i sindacati, nel nuovo incontro del 13 marzo, dove si discuterà, diffusamente, della fase 2 della riforma previdenziale.
Pensione lavoratori precoci, la richiesta arriva in televisione
Nel corso dell'ultima puntata di Mi Manda Rai Tre, i lavoratori precoci sono stati al centro della scena, sia in studio che tramite collegamento.
Il conduttore, Salvo Sottile, ha dato la parola a due esponenti del gruppo dei "Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti", i quali hanno potuto denunciare l'attuale loro situazione. Si è parlato di "ergastolo del lavoro", espressione cruda della loro visione di lavoro, poiché costretti a lavorare per più di 40 anni.
Durante la trasmissione, hanno potuto ribadire la loro richiesta ufficiale: quota 41 per tutti i lavoratori, ossia 41 anni di contributi per andare in pensione, per tutti, indipendentemente dall'età anagrafica. Attualmente, i provvedimenti presi nei mesi scorsi, associano la quota 41 alle sole categorie beneficiare dell'Ape sociale.