Riparte oggi il confronto tra i tecnici del Governo ed i sindacati in merito alla riforma previdenziale: un appuntamento molto atteso dai lavoratori, che chiedono di conoscere quale sarà il perimetro di attuazione dei decreti attuativi. Nella realtà, il tavolo di oggi dovrà concentrarsi in particolar modo sulla c.d. FASE 2, cioè sugli interventi dedicati alla riorganizzazione di lungo periodo del sistema. "Non ho notizie, vedremo che risposte ci danno e come organizzare il confronto" ha commentato nella giornata di ieri il Segretario Generale della Cgil Susanna Camusso, spiegando di voler attendere il termine dell'incontro.

L'appuntamento è fissato per questa mattina alle ore 9.00 al Ministero del Lavoro e segue il confronto tecnico tenutosi lo scorso 20 marzo, al termine del quale i sindacati hanno espresso non poche perplessità. "Soprattutto sulle procedure che si intendono adottare", aveva commentato il Segretario confederale Cgil Roberto Ghiselli, con particolare riferimento alla rigidità nei criteri di accesso all'Ape e alla quota 41 per i precoci.

Riforma pensioni: "il Paese attende che vengano resi operativi i decreti"

Nella serata di ieri sono arrivati anche i nuovi commenti sulla vicenda da parte del Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano, che ha ricordato l'attesa dei Paese in merito ai provvedimenti attuativi in definizione.

"I decreti sull'APE sono in ritardo. Le misure previste devono diventare operative dal primo maggio e c'è molta attesa" ha spiegato il Parlamentare, sottolineando che "l'incontro tra sindacati e Governo sarà decisivo per chiudere la partita". Ma il suo commento non si ferma alle misure di flessibilità previdenziale previste all'interno della Ldb, visto che l'incontro entrerà nel vivo della Fase 2.

Sul tema della pensione contributiva di garanzia per i giovani, l'On Damiano propone infatti "uno zoccolo di base pari all'assegno sociale, circa 500 euro mensili, sul quale appoggiare la pensione che verrà tutta calcolata con il sistema contributivo". In questo modo, sarà possibile garantire ai futuri pensionati un assegno dignitoso, ad esempio attorno alle 1500 lorde al mese.

Le altre misure in discussione nella FASE 2

Il confronto sulla Fase due dovrà quindi sciogliere gli altri nodi rimasti ancora irrisolti nella matassa del comparto previdenziale. Oltre alla pensione di garanzia si chiede un intervento sul cuneo fiscale e contributivo, maggiore attenzione per le carriere discontinue e l'apertura alla flessibilità in uscita per i giovani e per chi vive situazioni lavorative particolari. Infine, saranno discussi i possibili provvedimenti di tutela per le donne e per chi svolge lavori di cura in famiglia, il tema della rivalutazione delle Pensioni ed il rilancio della previdenza integrativa.

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