Tra le novità in arrivo con il decreto attuativo dell'APE volontaria vi è anche una forma di uscita anticipata in grado di annullare il costo dell'operazione per il lavoratore. Si tratta della c.d. ape aziendale, una variante con la quale è di fatto l'azienda a farsi carico dei costi di prepensionamento per conto del proprio dipendente. Partiamo però dai requisiti di legge che il lavoratore è chiamato comunque a maturare con questa nuova misura. Restano infatti identici i criteri della quiescenza anticipata volontaria, fissati dal legislatore a 63 anni di età e 20 di contribuzione, oltre alla maturazione di un futuro assegno superiore ad 1,4 volte il minimo Inps (circa 700 euro).

Si dovranno poi possedere i requisiti utili per poter aderire al finanziamento del prestito ponte, che verrà annullato dal contributo aziendale. Con l'intervento del datore di lavoro non si evita quindi la sottoscrizione del prestito, ma si andrà a compensarne il peso nel ventennio deputato alla sua restituzione.

Pensioni anticipate: l'APE aziendale passa per un accordo individuale

Stante la situazione appena descritta, a livello pratico il passaggio ulteriore per poter dare avvio al pensionamento anticipato tramite ape aziendale consiste nella sottoscrizione di un accordo individuale tra datore di lavoro e dipendente. Al suo interno dovrà essere indicata la cifra che l'azienda verserà come compensazione in favore del lavoratore, un importo che dovrà risultare uguale o superiore all'ammontare della contribuzione volontaria per l'anno in corso.

La somma andrà versata direttamente all'Inps e fornirà una dote sufficiente a sterilizzare parzialmente o totalmente il costo dell'operazione.

La differenza rispetto alla situazione pregressa

Stante la situazione appena descritta, è da notare che il versamento effettuato presso l'Inps potrà essere effettuato anche tramite i fondi di solidarietà.

In questo senso, l'APE aziendale si configura come un passaggio importante, sia perché consente una nuova gestione degli esodi, sia perché in precedenza per il datore di lavoro non era possibile effettuare versamenti di contribuzione volontaria in favore dei lavoratori. Si tratta quindi di un nuovo strumento, che permette una negoziazione diretta e che offre un'opzione di flessibilità per il dipendente e per l'azienda, con l'obiettivo di responsabilizzare le parti coinvolte.

Per chi fosse interessato, ricordiamo che in base alle ultime dichiarazioni di area governativa la misura dovrebbe essere pronta per il prossimo mese di settembre.

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