Giovani e donne le priorità da affrontare nell'ambito della seconda fase della riforma Pensioni su cui il Governo Gentiloni e i sindacati torneranno a riunirsi giovedì 27 luglio. "Parleremo - ha detto oggi il segretario della Cisl parlando della riunione in programma giovedì prossimo - del futuro pensionistico dei nostri giovani".

Misure per giovani e donne al centro del dalla fase 2 della riforma pensioni

Oltre al futuro previdenziale delle giovani generazioni, sul tavolo del confronto, tra i capitoli prioritari, c'è quello delle lavoratrici, come già anticipato dal governo e come sottolineano i sindacati.

"Affronteremo il tema delle donne - ha aggiunto Annamaria Furlan - penalizzate in termini pensionistici in modo evidente". A proposito di lavoratrici, numerose le sollecitazioni giunte in questi mesi all'esecutivo sulla proroga di Opzione donna. Si discuterà anche della proposta di rivalutazione dei trattamenti previdenziali che non vengono aumentati ormai da diversi anni. "La terza questione - ha sottolineato il leader della Cisl ai microfoni del Tg3 - è come rivalutiamo le pensioni in essere ferme da tanti anni". Tanti i temi del confronto tra governo e sindacati che si punta a chiudere con la sottoscrizione di un verbale d'intesa così come è avvenuto al termine del confronto sulla fase 1 della riforma pensioni che sta già dando i suoi frutti con la Quota 41 per i lavoratori precoci (ma non per tutti) e con l'Ape sociale in attesa dell'Anticipo pensionistico volontario che dovrebbero arrivare, salvo ulteriori ritardi e imprevisti, nei primi giorni di settembre.

Ne parla al Tg3 il segretario generale della Cisl Annamaria Furlan

Ma adesso l'attesa è per l'incontro di giovedì 27 luglio nella sede del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. "Le priorità - ha rimarcato la Furlan - saranno giovani, donne e pensionati". Per le donne, in particolare, la Cisl propone il riconoscimento del lavoro di cura verso i propri figli e i genitori anziani in termini previdenziali.

Tutti i sindacati insistono inoltre nel sollecitare al governo il blocco dell'aumento dell'età pensionabile. Su questo fronte il leader della Cgil, Susanna Camusso, ha parlato di "rischio rottura". Mentre il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, ha parlato di una possibile mobilitazione nel caso la richiesta dei sindacati non dovesse essere accolta dall'esecutivo.