Dopo le ultime dichiarazioni sindacali e le difficoltà sorte nel confronto con il Governo arriva un nuovo invito alla ragionevolezza dal Parlamento. A parlare è il Presidente della Commissione lavoro alla Camera, che propone due possibili vie di uscita dalla situazione di stallo sul prossimo adeguamento all'aspettativa di vita, che dovrebbe portare ad innalzare i criteri di pensionamento e ad abbassare i futuri assegni a partire dal 2019.

Pensioni, sulle cifre è importante non fare allarmismo

Il primo suggerimento inviato dall'On. Damiano all'attenzione del Governo è di "non farsi fuorviare dalle dichiarazioni allarmistiche del Presidente Inps, che ha parlato di un costo di 141 miliardi nel caso di un intervento sull’età pensionabile".

Il dato sarebbe infatti entrato "a freddo" all'interno della delicata discussione in corso tra sindacati e Governo, con toni che il parlamentare non esita di definire all'ANSA come "terroristici". In particolare, non è chiaro se le stime si riferissero ad un blocco completo dell'aspettativa di vita oppure ad una rimodulazione nell'applicazione del parametro. Dalla Camera si è infatti sempre parlato di un rallentamento e non di un blocco totale, una strategia che può aiutare a risolvere la situazione limitando l'impatto sui conti.

Le proposte in arrivo dalla Camera al Governo

Stante la situazione, l'ex Ministro del Lavoro avanza due ipotesi d'intervento che potrebbero aiutare a risolvere la situazione di stallo nel breve termine.

Una prima strategia riguarderebbe la possibilità di considerare all'interno del parametro anche il calo inaspettato verificatosi nel 2015, in modo da calmierare l'incremento di 5 mesi stimato attualmente dall'Istat. La sua applicazione piena porterebbe infatti l'età anagrafica necessaria per il conseguimento della pensione di vecchiaia a 67 anni.

Una seconda possibilità di intervento prevede invece di rimandare l'intera discussione al prossimo anno. In questo senso, l'impatto sui conti al momento sarebbe completamente sterilizzato, mentre dal punto di vista pratico basterebbe una semplice direttiva amministrativa per dare seguito alla decisione. Si guadagnerebbe così anche il tempo necessario per esaminare con calma il dossier, verificare le cifre e contemplare un effettivo calo nell'aspettativa di vita.

Due opzioni che restano possibili e facilmente percorribili visto che, come ricorda il parlamentare, l'incremento avverrà solo a partire dal 2019.

Come da nostra prassi, restiamo a disposizione dei lettori nel caso desiderino aggiungere un nuovo commento nel sito. Mentre per ricevere le prossime notizie di aggiornamento sulle pensioni ricordiamo di utilizzare la funzione "segui" disponibile in alto, vicino al titolo dell'articolo.