Gli organismi internazionali che da giorni hanno "il pallino" delle Pensioni dimenticano volontariamente che gli italiani hanno già subito "un pesante salasso" sulle pensioni. È quanto afferma il Presidente della Commissione lavoro alla Camera Cesare Damiano in risposta all'ammonimento arrivato nella giornata di ieri dall'OCSE circa la necessità di evitare nuove politiche di allentamento dei requisiti di pensionamento. A tal proposito, il parlamentare ha ribadito che le riforme attuate negli ultimi anni hanno costruito risparmi dal 2004 al 2050 per la "cifra iperbolica di 900 miliardi di euro".
Un importo che di fatto verrà a mancare al comparto previdenziale per andare a garantire la sostenibilità dei conti pubblici. "Per fortuna" prosegue l'ex Ministro del lavoro, "il Parlamento ha corretto alcune delle storture della legge Monti". Il riferimento va alle salvaguardie dei lavoratori esodati, all'estensione della pensione anticipata tramite opzione donna, all'introduzione dell'APE sociale ed al ripristino del cumulo gratuito, oltre che alla quattordicesima mensilità per i pensionati più poveri, mentre riguardo l'aspettativa di vita è stata diversificata l'applicazione dello scatto di cinque mensilità dal 2019 per chi ha svolto lavori gravosi o usuranti.
Riforma pensioni e LdB 2018: gli ammonimenti dell'OCSE
Gli ammonimenti in arrivo dall'OCSE seguono quelli giunti nelle scorse settimane dalla Banca d'Italia, dalla Corte dei Conti e dalla Commissione Europea. L'Organizzazione per la cooperazione e per lo sviluppo economico ha realizzato un nuovo dossier, all'interno del quale rivede al rialzo le stime del Prodotto interno lordo italiano, ma al contempo ammonisce il Paese contro l'ipotesi di un nuovo rallentamento delle riforme strutturali.
Uno scenario che potrebbe "far finire fuori strada la ripresa". Le preoccupazioni dell'Organizzazione si concentrano in particolare sul "legame tra l'età di pensionamento e l'attesa di vita". Mantenere in essere l'adeguamento all'AdV permetterebbe secondo l'OCSE di "rafforzare l'equità tra le generazioni e salvaguardare la sostenibilità del sistema nel lungo termine".
Una tesi che non mancherà di far discutere nelle prossime settimane, che saranno decisive per l'approvazione della Manovra 2018.
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