Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 23 novembre 2017 vedono arrivare nuovi dettagli in merito alla mobilitazione generale proclamata il prossimo 2 dicembre dalla Cgil. Nel frattempo dal web si registrano alcuni rilievi riguardo il pacchetto di misure presentato alle parti sociali, mentre il governo prende nuovamente posizione sull'esito del confronto ed esprime rammarico in merito alla divisione verificatasi all'interno della piattaforma unitaria sindacale. Vediamo insieme tutti i dettagli al riguardo nel nostro nuovo articolo di approfondimento.
Pensioni e LdB 2018: la Cgil chiama alla mobilitazione generale il prossimo 2 dicembre
Arrivano ulteriori dettagli in merito alla nuova manifestazione proclamata dalla Cgil per il prossimo 2/12. Secondo un volantino rilasciato nel pomeriggio di ieri, la mobilitazione nazionale vedrà partire le iniziative di protesta in cinque diverse piazze (rispettivamente a Roma, Torino, Bari, Palermo e Cagliari) alle ore 10.30 del mattino. Le iniziative si concluderanno poi alle 12.30 con un intervento della Segretaria Generale Susanna Camusso, che parlerà da Roma e sarà collegata tramite video nelle altre città. Le rivendicazioni oggetto della mobilitazione riguardano il continuo innalzamento dei criteri di pensionamento, il mancato intervento in favore dei giovani per l'assegno di garanzia, il riconoscimento delle differenze di genere e la valorizzazione dei lavori di cura, oltre ad un intervento sulla previdenza integrativa e sulle rivalutazioni degli assegni già in essere.
Dal Comitato Opzione Donna Social si fa il punto sugli emendamenti
"Ieri è uscito un articolo a firma A.Anastasi che volutamente non ho pubblicato (sebbene alcune di voi mi abbiano invitato a farlo inviandomi il link) che enunciava l’ammissione di un emendamento relativo alla Proroga della misura dell’Opzione Donna. Notizia che purtroppo non ha fondamento di verità; motivo per il quale non l’ho voluta includere nella nostra rassegna stampa quotidiana".
Lo afferma Orietta Armiliato del Comitato Opzione Donna Social, fornendo allo stesso tempo le indicazioni utili per verificare i cinque emendamenti che invece sono stati presentati in merito all'OD. La fondatrice del CODS cita quindi i riferimenti, ovvero l'emendamento n. 22.1.21, il 22.0.44, il 22.0.18, il 22.0,27 ed il 22.0.47.
Per completezza, all'interno dello stesso Comitato sono stati forniti anche i relativi testi completi.
Il commento di Mauro D'Achille sul blocco dell'AdV per i precoci
In merito al nodo dell'aspettativa di vita ed alla quota 41 abbiamo ricevuto il commento di Mauro D'Achille, il quale ha fatto notare che al riguardo dell'opzione di uscita non è stato previsto un blocco dello scatto di cinque mensilità a partire dal 2019. "Mi sembrerebbe logico supporre che se la si blocca per il pensionamento di vecchiaia e di anzianità per le categorie ape social, per la categoria dei precoci "DOVREBBE" essere lo stesso. Questo perché nei decreti attuativi del giugno scorso si dichiarava esplicitamente che i 41 anni sarebbero stati aumentati di pari passo con l'aumentare della aspettativa di vita" evidenzia l'ex lavoratore precoce.
"Ma se la si blocca per quelli, allora si deve bloccare anche per questi".
Dal governo si esprime nuovamente rammarico per la divisione che si è realizzata tra i sindacati
Nel frattempo dal governo si torna ad esprimere "rammarico" per l'esito del tavolo tecnico di confronto con le parti sociali. A sottolineare il proprio dispiacere per non aver raggiunto l'accordo con tutte e tre le sigle è stato in particolare il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, intervenuto ieri durante il telegiornale di Rai 1. Secondo l'esponente del governo, il pacchetto di misure che sono state avanzate "mantiene ferma la struttura portante del sistema pensionistico e dell'adeguamento dell'età di pensionamento all'aspettativa di vita" ed al contempo permette di individuare "alcune categorie di lavori particolarmente gravosi" per le quali è corretto tenere conto di un'aspettativa di vita differente.
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