Riceviamo e pubblichiamo un nuovo aggiornamento dal CODS, con il quale si ricorda il primo anno di attività del Comitato e si fa il punto della situazione in merito alle rivendicazioni delle iscritte.
Il Comitato compie un anno di attività
"Un anno fa oggi, più o meno all’ora del tea, davo l’avvio a questo Comitato", ha dichiarato la fondatrice Orietta Armiliato, spiegando che "non è stato semplice decidere se continuare o meno a portare avanti una bandiera che ho cominciato a sventolare e a far sventolare con il ComitatoOpzioneDonna affinché fosse ripristinato un diritto che, ancora una volta, ci veniva ingiustamente sottratto, andando contro il dettato della legge stessa che lo sanciva: quella stessa bandiera che sventola ancora oggi prepotentemente, enunciando al mondo intero che #ledonnesonoincredito.
Dopo un’attenta analisi di quello che poteva essere l’obiettivo da perseguire per migliorare la condizione lavorativa e conseguentemente previdenziale delle donne, ma le doveva questa volta coinvolgere TUTTE, quelle di oggi e quelle di domani, ho capito che la meta poteva essere una sola e che doveva passare obbligatoriamente per la via del “riconoscimento e della valorizzazione del lavoro di cura”, per poter superare le disparità di genere che penalizzano nel nostro Paese, da sempre, la condizione delle donne".
Le difficoltà incontrate nel gestire il CODS
"Non è stato e non è semplice il ruolo di portabandiera di questa fattispecie di bandiera" prosegue Armiliato. "Le donne stesse, abituate da sempre a subire con naturalezza a causa di un sistema culturalmente consolidato che le vede impegnate in più ruoli senza riconoscimenti, siano essi di natura immateriale o peggio ancora materiale, hanno loro stesse difficoltà a comprendere e, nella maggioranza dei casi, addebitano la definizione di lavoro di cura al mero accudimento delle persone bisognose a seguito di handicap...
mentre in realtà non è quello, anzi, non è solo quello: la questione è più spessa e molto più ampia ed in questo anno tramite questo Comitato, l’abbiamo dibattuta. Abbiamo preso atto dei contenuti reali mettendo a disposizione testi e studiando un disegno di legge appositamente creato dalla Commissione Lavoro della Camera dei Deputati per volontà dell’On.
MariaLuisa Gnecchi, indomita paladina della causa per l’affermazione del ruolo delle donne anche e soprattutto nell’ambito lavorativo. Abbiamo mosso i primi passi in questo primo anno di vita del CODS, lavorando con determinazione ma dovendo contrastare e purtroppo schivare colpi inferti da altri gruppi che, ancora oggi, denigrano e dileggiano tramite la rete il nostro lavoro e che ci hanno costantemente offese e maltrattate, ma noi consce della bontà del nostro intendimento e della diffusa ignoranza, intesa ovviamente come mancanza di conoscenza della problematica, siamo andate avanti senza cedere ad invidie, cattiverie e calunnie e, sicuramente, abbiamo raggiunto quanto meno, un discreto livello di sensibilizzazione e abbiamo dato una buona visibilità alla tematica, anche grazie all’attenzione prestataci dai molti mezzi di informazione online, siti, blog e web-magazine oramai di conclamata ed ampissima diffusione".
Gli obiettivi del Comitato e le rivendicazioni ancora in corso
Stante la situazione, per la fondatrice del CODS resta ancora molto da fare. "Certo, i risultati non sono stati né raggiunti né eclatanti, ma che così sarebbe andata ci è stato chiaro fin da subito anche se, oggettivamente, mai come in questi mesi si è parlato di questo tema che, a dimostrazione del reale interesse che ha acquisito, era ed è tuttora incluso in uno specifico capitolo del verbale siglato fra Governo e Sindacati, che avrebbe dovuto portare ad un risultato tangibile con la Legge di Bilancio attualmente in lavorazione ma che, invece, a causa di situazioni di carattere economico contingenti e conosciute, ha lasciato l’argomento insieme a molti altri non meno importanti, al palo ...
al palo sí ma non in archivio. L’uscio, in ogni caso, si è dischiuso e la rotta, sebbene impegnativa ed impervia in qualche modo è stata tracciata" sottolinea Armiliato. "Qualcosina la nuova legge di bilancio parrebbe aver recepito e da lí, con determinazione correttezza e coerenza, si può solo andare avanti. Grazie a chi ha compreso e capito l’importanza di questo tema e si è iscritto al Comitato Opzione Donna Social per essere parte attiva di questo importante processo e ne sviluppa, diffonde e sostiene il quotidiano lavoro".
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