Prosegue su più fronti la discussione riguardo ai possibili interventi da applicare sul comparto previdenziale tramite la nuova Manovra. Le ultime novità sulle pensioni ad oggi 12 novembre 2017 riguardano infatti le misure correttive previste tramite gli oltre 400 emendamenti che lo stesso PD ha prodotto in merito alla legge di bilancio 2018, attraverso quella che è stata definita come "una sintesi tra politiche di sviluppo e di solidarietà". Nel frattempo i sindacati continuano ad esternare la propria preoccupazione in merito all'esito del tavolo tecnico, che dovrà concludersi nella giornata di domani tramite l'incontro tra gli esponenti della piattaforma unitaria ed il capo del governo.

Infine, anche dai Comitati si ricorda come la rigidità dell'approccio governativo debba comunque considerare almeno "qualche centimetro" di flessibilità. Vediamo insieme tutti i dettagli nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Pensioni e L. di Bilancio 2018: dal PD arriva un pacchetto di 400 emendamenti

Sono diverse centinaia gli emendamenti del PD alla nuova legge di bilancio e tra questi non mancano le richieste di correzione sulla previdenza. In particolare, si punta a recepire un eventuale accordo tra Governo e sindacati in merito all'applicazione dell'adeguamento all'aspettativa di vita, mentre per l'APE sociale si chiede di estendere la platea e di prorogare la misura al 2019. Una serie di interventi correttivi che sarebbe mirata a superare "le imperfezioni che hanno portato ai numerosi respingimenti delle domande".

Entrando nel merito dei dettagli, si cerca di allargare la platea a chi, avendo maturato almeno 30 anni di contribuzione, risulti disoccupato e senza indennità da almeno 3 mesi. Ancora altri emendamenti dovrebbero poi riguardare il welfare ed in particolare il ripristino del c.d. bonus bebe' ed un'estensione del tetto degli assegni familiari, oltre all'incremento delle risorse destinate al Fondo povertà.

Dai sindacati si parla ancora di ipotesi insufficienti riguardo al comparto previdenziale

Secondo la leader della Cgil Susanna Camusso, la proposta avanzata dal Governo in merito al comparto previdenziale appare ancora "del tutto insufficiente" per dare "una prospettiva al sistema previdenziale". La sindacalista ha quindi ribadito la propria posizione sulla vicenda durante un proprio intervento presso l'Istituto italiano per gli studi filosofici di Napoli.

Sulla base delle dichiarazioni, il sistema attuale non riuscirebbe a dare delle prospettive alle giovani generazioni ed al contempo risulta penalizzante le donne. In questo senso, bisogna quindi decidere se si vogliono dare reali segnali di cambiamento oppure no.

Dal Comitato Opzione Donna Social un nuovo invito ad affrontare il momento in senso costruttivo

La fondatrice del CODS è intervenuta nel pomeriggio di ieri facendo il punto della situazione sulla discussione in essere riguardo il comparto previdenziale. Secondo Orietta Armiliato, nonostante la posizione di rigidità espressa dal Governo deve comunque esistere un minimo di flessibilità. A dimostrazione di ciò vi sarebbero infatti proprio i numerosi emendamenti alla legge di bilancio prodotti in Parlamento.

Non resta quindi che attendere con un approccio pragmatico e costruttivo l'esito del confronto tra Governo e sindacati, "perché per costruire c’è bisogno del lavoro di tutti dove per Tutti, nel caso di specie, si intendono anche i rappresentanti dei vari enti ed istituzioni qualsiasi maglia essi indossino".

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