Questi sono giorni caldi per i docenti di ruolo interessati a chiedere, in futuro il trasferimento per necessità o altre motivazioni. In particolare ieri 26 dicembre 2017, è stata diffusa la notizia che il Ministero dell’Istruzione ha firmato il contratto di mobilità per l’anno scolastico 2018/2019, confermando con una proroga le stesse normative vigenti nell’anno scolastico in corso. Ma i docenti di ruolo, specie quelli che desiderano cambiare provincia, si auguravano proprio che il Miur non prorogasse il CCNI (Contratto Collettivo Nazionale Integrativo concernente la mobilità del personale docente).

La motivazione principale è che secondo questo contratto solo il 30% dei posti disponibili saranno destinati ai trasferimenti interprovinciali, che saranno richiesti proprio dagli insegnanti che desiderano cambiare provincia. Ai trasferimenti provinciali e quindi alle assunzioni (all’interno dello stesso ambito o provincia) è destinata una percentuale più ampia, il 60%, mentre il 10% sarà destinato ai passaggi di cattedra o di ruolo. Ma queste percentuali, già dall’anno scorso, non hanno soddisfatto i docenti, specie quelli di ruolo residenti in province diverse da quelle di nascita, magari con una famiglia dall’altro lato dello stivale.

Ecco tutte le iniziative organizzate nei prossimi giorni dai docenti

Infatti i docenti di ruolo che lavorano da decine di anni lontano da casa, potranno essere “scavalcati” ancora una volta dai neoassunti ai quali è destinata una percentuale ben più alta. Quello che i docenti di ruolo esiliati da casa non riescono ad accettare è proprio lo squilibrio tra queste due percentuali (60%-30%) che già negli scorsi anni era stato contestato con più iniziative.

Nonostante ciò il Miur ha prorogato il CCNI dell’anno scolastico precedente e, per questo, sono partite alcune iniziative da parte dei docenti insoddisfatti. In particolare oggi, 27 dicembre, e domani 28 dicembre 2017 sono state organizzate svariate iniziative dai comitati, vari gruppi, ed associazioni di insegnanti coinvolti nella battaglia contro quello che loro chiamano “esilio forzato”.

Ovviamente si tratta di docenti che da anni tentano invano di avvicinarsi alla propria regione di residenza vivendo un disagio esistenziale non indifferente. Si tratta per la maggior parte di donne, con una età compresa tra i 45 e 50 anni e con una famiglia lontana, a volte composta anche da bambini e ragazzi minorenni, che si sono trasferiti dalle regioni meridionali a quelle settentrionali. A tal proposito le associazioni si sono riunite oggi 27 dicembre a Palermo presso il teatro Don Bosco Ranchibile; ma si riuniranno anche domani a Catania dove partirà un corteo da Piazza Duomo alle ore 9; infine ci sarà un incontro presso il Caffè Letterario “Livre” di Campobasso alle ore 11 di domani, dove interverrà anche l’on. Danilo Leva. Ma non finirà di certo qui la questione e per questo vi terremo informati in futuro sulle prossime iniziative.