La commissione Bilancio al Senato ha dato l'ok all'ampliamento della durata dell'isopensione, portandola da 4 a 7 anni. La misura è contenuta nel pacchetto pensioni del Governo, che dovrebbe entrare a far parte della Legge di Stabilità a conclusione delle votazioni in programma nei prossimi giorni. L'isopensione, tecnicamente parlando, è uno scivolo pensionistico, istituito per la prima volta dalla legge Fornero. Si tratta, dunque, di una forma di prepensionamento, di cui spesso non c'è traccia nei dibattiti previdenziali. Fino a oggi, consentiva ai lavoratori di anticipare l'uscita fino a 4 anni prima.

Ora il Governo intende estendere la durata temporale fino ad un massimo di 7 anni. Non tutti però possono accedervi. A seguire i requisiti ed il funzionamento dell'isopensione.

Cos'è, come funziona e requisiti dell'isopensione

Per non generare confusione nel lettore, chiariamo subito che l'isopensione non deve considerarsi come una forma di pensione anticipata, piuttosto di una prestazione a sostegno del reddito, come possono essere la mobilità oppure la disoccupazione. Oltre all'accredito dell'isopensione, il cui importo corrisponde a quello della vera pensione ad eccezione dei contributi figurativi (quest'ultimi saranno versati dal datore di lavoro durante il periodo cosiddetto di esodo), il lavoratore continua a ricevere i contributi previdenziali fino al raggiungimento dei requisiti di accesso per la pensione anticipata oppure quella di vecchiaia.

La ricezione dell'isopensione è subordinata alla maturazione di determinati requisiti. Segnaliamo quali sono i punti principali:

  • lavoratori in esubero formalmente occupati in aziende da 15 o più dipendenti che si trovano a 7 anni (a partire dal 2018, prima erano 4 gli anni richiesti) dalla pensione
  • sono lavoratori che rientrano all'interno di un accordo sindacale aziendale
  • riescono a trovare un accordo con l'azienda per la cessione del rapporto (in una situazione in cui entra in gioco il licenziamento collettivo il consenso dell'impresa non è dovuto)

Come ottenere l'isopensione

Vi sono dei passaggi fondamentali per ottenere l'isopensione.

In primis, l'azienda deve necessariamente individuare i lavoratori in esubero, dandone comunicazione al sindacato, con cui poi viene sottoscritto un accordo. A questo punto, è ancora l'impresa a doversi muovere per prima, presentando ai propri dipendenti la pre-adesione, che sarà a sua volta girata all'Inps insieme all'accordo firmato in precedenza con il gruppo sindacale coinvolto.

L'istituto previdenziale, una volta ricevuti i documenti, presenterà ai lavoratori i calcoli relativi alla prestazione. Sulla base di questi, il dipendente sceglierà se accettare o meno. Infine, prima della liquidazione dell'isopensione da parte dell'Inps al lavoratore, l'azienda sarà chiamata a versare all'istituto gli importi conteggiati. Si ricorda che l'erogazione della prestazione avviene a cadenza mensile.