A seguito dello scioglimento delle Camere a fine dicembre, le vere notizie sulle Pensioni sono assai meno numerose rispetto a prima. In queste settimane, in cui la campagna elettorale costituisce un elemento cardine degli approfondimenti politici dei telegiornali nazionali, l'argomento previdenziale riveste un certo fascino per tutte le forze politiche. Il tema più inflazionato rimane la riforma pensioni della Fornero, con la Lega Nord che ha promesso di abolirla se vincerà le elezioni insieme a Forza Italia e Fratelli d'Italia. Sono in pochi, invece, a ricordarsi di Opzione Donna, il regime sperimentale grazie al quale le donne andrebbero in pensione prima dei 60 anni di età avendo 35 anni di contributi, con il ricalcolo dell'assegno previdenziale interamente con il sistema contributivo.
Tra i pochi che si sono ricordati di Opzione Donna c'è Walter Rizzetto, vice presidente della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati nell'ultima legislatura, da due anni onorevole di Fratelli d'Italia dopo essere stato eletto con il M5S.
L'impegno per Opzione Donna
L'onorevole della forza politica guidata da Giorgia Meloni conferma la sua vicinanza al tema della proroga di Opzione Donna con un post pubblicato un paio di giorni fa, in cui vengono menzionate le principali categorie di lavoratori che non hanno avuto risposte concrete e definitive dagli ultimi governi. La pensione anticipata delle donne rappresenterà, nei prossimi mesi, uno degli argomenti più spinosi per il nuovo esecutivo.
Dopo oltre un anno di incontri e promesse, il 2017 e con sé l'ultima legislatura si è conclusa con un nulla di fatto per migliaia di lavoratrici. Fino all'ultimo avevano sperato in un colpo di coda da parte del governo Gentiloni e del Partito democratico, salvo accorgersi, a 3 giorni dalla fine dell'anno, che nulla poteva essere più fatto per loro.
Per Walter Rizzetto, Opzione Donna non è un tema superato, nonostante siano oggi in pochissimi a parlarne in campagna elettorale, preferendo puntare al nome di maggiore effetto, Elsa Fornero e la sua legge. L'ex deputato del Movimento 5 Stelle non ha archiviato l'argomento, rilanciando una speciale piattaforma previdenziale che include anche esodati, lavoratori precoci e pensioni minime.
Nel suo recente post, Rizzetto fa inoltre riferimento all'Ape, l'anticipo pensionistico. Il suo è un giudizio negativo, anzi "pessimo", come aveva avuto modo più volte in passato di sottolineare. Per chi fosse interessato, può leggere l'approfondimento su perché ancora non è partito l'Ape volontario, uno dei misteri più grandi in materia previdenziale.