Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 21 gennaio 2018 vedono proseguire il confronto tra le nuove proposte di riforma previdenziale in arrivo dalla campagna elettorale ed i costi necessari per poterle adempiere. Nel frattempo anche dal Cods si riflette sul possibile impatto delle misure. In merito all'APE sociale si evidenzia invece la situazione di stallo vissuta dagli insegnanti che operano nel comparto scolastico e che non possono lasciare il servizio nonostante la maturazione dei requisiti. Mentre dai sindacati si ricorda la necessità di ridurre le imposte ai pensionati ed ai lavoratori.
Vediamo insieme tutti i dettagli al riguardo nel nostro nuovo articolo di approfondimento.
Le ipotesi di intervento sulla previdenza ed l'analisi dei costi
Cercando di riassumere le ultime ipotesi formulate durante la campagna elettorale in merito alla previdenza emerge un quadro molto ampio e diversificato. Lega e Berlusconi propongono l'abolizione o la modifica della legge Fornero. Una vera e propria cancellazione costerebbe fino ad 80 miliardi di euro, mentre una correzione su precoci ed il congelamento dell'adeguamento all'aspettativa di vita potrebbero richiedere una spesa di 12 miliardi. L'aumento delle minime voluto da Berlusconi a 1000 euro costerebbe invece circa 7 miliardi di euro. L'introduzione di un reddito di povertà potrebbe invece costare 29 miliardi di euro per la proposta Berlusconi, a differenza del reddito di cittadinanza dei 5 Stelle, le cui stime parlano di circa 15 miliardi.
Infine, il bonus da 80 euro esteso alle famiglie e proposto da Matteo Renzi costerebbe attorno ai 6 o 7 miliardi di euro.
Dal CODS si ragiona sulle ultime proposte ricordando il ricalcolo contributivo dell'opzione donna
"Sapete che molte donne che si sono pensionate accedendo alla misura Opzione Donna percepiscono 750/800€ al mese dopo aver versato contributi per 35 anni?".
Lo domanda la fondatrice del CODS Orietta Armiliato, commentando le ultime proposte di riforma previdenziale in arrivo dalla campagna elettorale. "E quindi, si può pensare di poter proporre un reddito di cittadinanza pari a 780€ mese (proposta M5S) oppure di alzare le pensioni minime a 1.000€ mese (Berlusconi & Co) senza aver mai versato neppure 1€ o poco più?", prosegue la f'amministratrice.
"Veramente si fa fatica a comprendere come ci possa essere qualcuno disposto a credere che queste misure possano essere basate su concreti presupposti di realizzabilità", ha quindi concluso Armiliato.
APE sociale, prosegue il problema vissuto dagli insegnanti
Torniamo a parlare di APE sociale riportando all'attenzione del pubblico il problema vissuto dagli insegnanti. In diversi ci hanno contattato nell'ultimo periodo all'interno della nostra pagina Facebook "Riforma pensioni e lavoro" per segnalarci la problematica vissuta dal personale della scuola. Chi ha presentato domanda di accesso all'APE sociale si può trovare infatti a confrontarsi con una situazione di stallo nonostante il via libera dell'Inps, visto che al personale non è consentito di lasciare il servizio in corso d'anno.
Al momento non esiste alcuna deroga in tal senso e nemmeno ci sono indicazioni specifiche dal Miur o dal Governo su come affrontare e risolvere in via definitiva il problema.
Proietti (UIL): serve ridurre le imposte a lavoratori e pensionati
"Nessuno dimentichi che le imposte in Italia le pagano prevalentemente i lavoratori dipendenti e i pensionati,conseguentemente la riduzione deve riguardare questi milioni di cittadini evitando di fare ulteriori regali agli evasori fiscali". Lo ha dichiarato il Segretario confederale della UIL Domenico Proietti, secondo quanto riportato dall'agenzia Italpress. Per il sindacalista, "bisogna estendere il taglio di 80 euro ai redditi fino a 45.000 euro compresi i pensionati, sui quali grava un'imposizione doppia rispetto alla media europea.
Questa è la via maestra per dare più' reddito a tanti italiani sostenendo la ripresa della domanda interna con un conseguente beneficio per le attività' produttive ed occupazionali"
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