Sono ancora molto poche le informazioni in materia delle prove concorsuali per i docenti abilitati e con 36 mesi di servizio - o tre anni -, ma sembra che proprio gli 'insegnanti storici' o 'i supplenti brevi' saranno quelli maggiormente penalizzati non solo nello svolgimento degli esami del concorso a cattedra, ma sopratutto nel percorso successo del fit, sia a livello economico che nel numero dei posti da ricoprire per le determinate classi di concorso.

Concorso scuola prove per docenti 36 mesi di servizio e abilitati

In relazione a quanto disposto dal Miur in materia di percorso di reclutamento dei nuovi docenti nella Scuola, gli insegnanti con almeno tre anni di insegnamento nella scuola, avrebbero frequentato esclusivamente i due anni necessari per conseguire l'abilitazione, con la problematica insormontabile dell'impossibilità di prendere incarichi di insegnamento durante quell'anno, e a partire dal secondo la possibilità di avere uno stipendio di circa 400/600 euro.

Situazione difficile da sostenere per la maggior parte dei docenti. In base a quanto riportato stamattina anche da Orizzonte Scuola, anche in un articolo di Wired, si parla di noi. Secondo la nota rivista, i docenti con 36 mesi di servizio sarebbe i più svantaggiati nella procedura delle prove concorsuali e del percorso di abilitazione ma non solo. Si parla di posti.

In realtà questo lo sapevamo già: i docenti che supereranno il concorso, non avranno tutti la possibilità di essere immessi in ruolo; rimarranno precari come sono stati prima di superare le prove e la motivazione è semplice, non ci sono i posti per tutte le classi di concorso e non su tutte le regioni. Wired riporta che gli insegnanti abilitati della II fascia GI sosterranno un concorso non selettivo con immissione in ruolo a seguito dell'esaurimento GaE per la propria classe di concorso, mentre gli insegnanti con 36 mesi di servizio dovranno sostenere delle prove concorsuali identiche a quelle dei docenti non abilitati e che hanno conseguito i 24 cfu, ma solo per circa il 20% dei posti che potrebbero essere liberi nel 2020/2021.

Docenti maltrattati, l'esperienza non conta nulla?

Nell'articolo di Wired, è anche possibile leggere un'intervista riflessione di una docente con più di tre anni di insegnamento che dovrà sostenere il concorso scuola, ritrovandosi indecisa sul da farsi, come tutti i docenti/supplenti da anni, in questo momento. Sostenere un concorso alla pari dei neodocenti o aspiranti docenti, non sarebbe un problema se poi i posti per le immissioni in ruolo su regione e classe di concorso ci fossero; o se durante il percorso di due o tre anni si potesse comunque lavorare.

In questo modo, si impone ai docenti di fare una scelta: chi non può sostenersi economicamente tre anni senza lavorare, dovrà, suo malgrado rinunciare al concorso.

La delusione dei docenti che da anni sono nella scuola, è grande; oltre al vedersi sfumare anche stavolta l'opportunità dell'assunzione in ruolo, in considerazione sopratutto della mancanza di cattedre.

Sembra che l'esperienza nell'insegnamento non conti nulla? Si attendono in ogni caso altre info dal Ministero, in materia di percorso fit e situazione economica. Se avete ritenuto la nostra news, interessante, taggate i vostri colleghi per far conoscere la notizia.