Il superamento della legge Fornero, la proroga del regime sperimentale Opzione donna, l’istituzione della Quota 41 per i lavoratori precoci e della Quota 100 per tutti, estensione dei benefici per i lavoratori impegnati in categorie di lavoro usuranti, nuove formule per l’accesso alla pensione anticipata in modo da consentire la staffetta generazionale ormai bloccata da tempo, ma soprattutto l’aumento degli assegni previdenziali più bassi: questa la riforma Pensioni targata Movimento 5 stelle che in questi giorni illustra il candidato premier Luigi Di Maio, che sente a portata di mano la vittoria alle elezioni politiche del 4 marzo prossimo e dunque la possibilità di poter costituire un governo pentastellato.

Obiettivo certamente non facile da raggiungere vista la nuova legge elettorale Rosatellum, ma in politica, si sa, nulla è impossibile. Stando ai sondaggi comunque il Movimento 5 stelle dovrebbe essere il primo partito, seppur senza coalizione. Di Maio ha già spiegato che eventualmente farà appello alle forze politiche in Parlamento cercando la condivisione di un programma di pochi punti. Tra questi, eventualmente, ci sarà anche il capitolo della riforma pensioni che tanto sta agitando la campagna elettorale imponendosi tra i temi in primo piano nell’agenda politica verso il voto del 4 marzo?

M5s propone superamento legge Fornero e pensioni minime 780 euro

“Il nostro – ha dichiarato oggi Luigi Di Maio nel corso del suo tour elettorale in Sicilia dove oggi sono stati presentati i candidati nei collegi uninominali - è un Paese incivile che distribuisce pensioni – ha sottolineato - sotto la soglia di povertà”.

L’aumento delle pensioni minime così come il reddito di cittadinanza sono alcune delle priorità da affrontare per il M5S in caso di vittoria elettorale. “Eroghiamo pensioni minime – ha ribadito oggi il candidato alla presidenza del Consiglio - sotto i 780 euro, soglia – ha specificato - individuata dall'Europa”. Così come il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, che continua a promettere assegni previdenziali minimi a 1.000 euro al mese per tredici mensilità, anche il candidato del Movimento 5 stelle insiste su questa proposta spiegando le difficoltà di milioni di pensionati italiani ad arrivare alla fine del mese.

Luigi Di Maio in Sicilia: reddito e pensioni cittadinanza per ripartire

“Vogliamo – ha detto Di Maio secondo quanto riporta l’Agi - un Paese civile”. Anche dai trattamenti pensionistici destinati alle fasce più deboli si misura la civiltà di un paese, per il leader M5s. “Non ci saranno più – promette Di Maio - pensioni minime sotto i 780 euro”.

I conti sono già stati fatti, ci sarebbero le coperture finanziarie per dare il via libera all’operazione in caso di governo penta stellato. “Reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza – ha spiegato il candidato premier M5s oggi in Sicilia - costeranno 17 miliardi di euro il primo anno, 14 miliardi – ha specificato - il secondo anno. Poi – ha aggiunto Di Maio- comincerà a calare perché iniziamo a inserire lavorativamente le persone".