Il tema Pensioni e in particolare la Legge Fornero continuano ad alimentare il dibattito politico, in vista delle elezioni del 4 marzo. Dopo lo scontro tra le varie forze politiche, dove ci si divide sull'opportunità o meno di riformare il sistema pensionistico italiano, scende in campo un diretto interessato: Tito Boeri. Il presidente dell'Inps è intervenuto nel seminario organizzato da VisitInps Scholars, dove tra gli altri era presente anche il direttore del Fondo monetario internazionale Jean-Jaques Hallaert. Boeri ha espresso una posizione molto diversa da quelli dei partiti, la sua proposta è quella di non abolire la Legge Fornero, che secondo lui costerebbe troppo.

Di seguito le parole del presidente.

Boeri sulla Legge Fornero: abolirla costerebbe 15 miliardi all'anno

L'intervento di Boeri è una risposta diretta alla proposte elettorali emerse nelle ultime settimane. Il quadro politico è diviso tra chi mantiene posizioni più caute, come il Partito Democratico e Forza Italia che non vogliono smantellare la riforma del 2011, e chi è in netto contrasto alla Legge Fornero, come la Lega di Matteo Salvini che ha promesso in più sedi di volerla abolire a tutti i costi. Il presidente dell'Inps, però, in virtù della sua posizione ha presentato una serie di numeri e statistiche per valutare la fattibilità delle proposte. Secondo le stime di Boeri, l'abolizione della Legge Fornero costerebbe 15 miliardi all'anno, l'incidenza sul sistema pensionistico sarebbe di 85 miliardi di euro, ovvero 5 punti di Pil.

Continua il presidente dell'Inps dicendo che questi costi graverebbero sulle generazioni più giovani e che l'abbandono della Legge porterebbe a un maggior numero di pensioni, nella misura di 600 mila di assegni in più. In conclusione, è stata presentata una stima sull'eventuale pensione di 1000 euro, destinata alle casalinghe in età compresa tra i 60 e i 65 anni; il costo è di circa 10 miliardi.

Parla il Fondo monetario internazionale: bisogna puntare sull'assunzione dei giovani

Dopo il tema pensioni, il dibattito si è allargato su altri argomenti cruciali, in particolare sulla povertà e sui giovani. In sintesi, le raccomandazioni riguardano gli equilibri di finanza pubblica, che vanno considerati e rispettati, e in questo quadro è necessario destinare maggiori risorse ai giovani.

L'obiettivo di far decollare le assunzioni di lavoratori giovani vanno raggiunti recuperando le risorse in modo diversi, dalle imposte patrimoniali, alla riduzione del cuneo fiscale, nonché alla progressiva detassazione dei redditi da lavoro. In questa ottica si andrebbero a colpire i redditi più alti, che può sembrare un chiaro attacco alle proposte di flat tax del centrodestra, le ricchezze e i consumi.