Quello della riforma Pensioni rimane uno dei temi in primo piano nel dibattito politico subito dopo il voto. C’è attesa sul nuovo governo e sulle possibili modifiche alla legge Fornero, come promesso dal capo politico e candidato premier del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio e dal leader e candidato premier della Lega Matteo Salvini, entrambi sostenitori dell’abolizione della riforma previdenziale varata nel 2011 dal Governo Monti sostenuto in parlamento dalla maggioranza di larghe intese che andava dal Partito democratico a Forza Italia.

Pensioni, la legge Fornero e il crollo progressivo del Pd

Il piano proposte agli elettori da Salvini e Di Maio prevede anche la soluzione Quota 100 per tutti, la formula Quota 41 per i lavoratori precoci, la proroga di Opzione donna, nuovi elementi di flessibilità in uscita dal lavoro verso la pensione anticipata capaci di creare nuove opportunità occupazionali per i giovani e favorire, quindi, la cosiddetta staffetta generazionale. E mentre la troika e l’Inps bocciano modifiche alla legge Fornero, la questione agita il dibattito post elettorale a sinistra. "Il divorzio tra la sinistra e quella che un tempo si chiamava la classe operaia – ha dichiarato il parlamentare di Liberi e Uguali Guglielmo Epifani - si è consumato sulla legge Fornero, sull'aumento dell'età, sugli esodati, sulle – ha sottolineato in un'intervista a Repubblica - condizioni di vita reale dei lavoratori".

Sulla previdenza anche LeU in sintonia con Lega e M5s

Una voce autorevole quella di Epifani a sinistra visto che è stato segretario generale della Cgil oggi guidata da Susanna Camusso, poi leader del Partito democratico oggi guidato da Matteo Renzi per successivamente allontanarsi dai dem e prendere parte, insieme al presidente del Senato Pietro Grasso, alla fondazione del movimento politico Liberi e Uguali che però non ha avuto grande successo elettorale riuscendo a superare il 3% utile per qualche seggio in Parlamento per il rotto della cuffia.

Epifani è riuscito ad essere eletto a Montecitorio per merito della spartizione dei molti consensi ottenuti in Sicilia dal Movimento 5 stelle, uno dei perversi effetti della nuova legge elettorale Rosatellum che, tra l’altro, non ha consegnato, come del resto era prevedibile una maggioranza capace di sostenere autonomamente, senza alchimie parlamentari, un nuovo governo.

Anche nel programma di LeU proposto agli elettori in campagna elettorale erano previste modifiche alla legge Fornero e maggiori tutele previdenziali per i lavoratori impegnati in mansioni gravose e usuranti.