Le ultime notizie sulle pensioni anticipate ad oggi 4 giugno 2018 ruotano tutte intorno alla tanto chiacchierata quota 100, misura, cavallo di battaglia di M5S e Lega, che ora rischia di deludere (stando ai titoli dei maggiori quotidiani) le aspettative di milioni di elettori. Anche Cesare Damiano ha espresso le sue perplessità su tale misura se le intenzioni fossero davvero queste. A suo avviso, la presunta nuova pensione anticipata quota 100 sarebbe perfino penalizzante per molti lavoratori, specie se venisse abolita l’ape sociale. Condivisione invece, da parte di Damiano, su quota 41 e opzione donna, se il contratto venisse rispettato.

I dettagli ad oggi.

Pensioni anticipate, quota 100 dai 64 ancora più penalizzante

La quota 100, sebbene Di Maio, neo ministro del lavoro non abbia né confermato, né smentito , parrebbe essere fruibile ad una platea più ristretta rispetto a quanti vi sarebbero entrati sommando, liberamente, età contributiva ed anagrafica, i limiti sarebbero, infatti 64 anni d’età e 36 di contributi. Cosa ben diversa dalle aspettative, come lo stesso Presidente dell’Inps, Tito Boeri, sottolinea e che qui parafrasiamo: Se si parla di quota 100, senza specificare, un lavoratore può intendere di poter accedere alla pensione già con 60 anni d’età e 40 di contributi, “stiamo creando questa aspettativa”. Poi aggiunge, desideroso di chiarimenti: “Se invece si vuole porre una condizione anagrafica di 64 anni, questo è diverso, ed è bene essere chiari".

Damiano, preoccupato, dice nella sua ultima nota stampa: su quota 100 se davvero fosse reale il limite dei 64 anni, per potervi accedere, questa scelta sarebbe penalizzante specie per chi svolge mestieri gravosi che oggi possono accedervi con quota 99, a partire dai 63 anni. Ancora più dannoso sarebbe per chi assiste un familiare disabile o è disoccupato per loro i contributi sufficienti per accedere alla pensione sono 30 anni e dunque possono andare in pensione con quota 93.

Per le donne, ancora peggio, per loro, spiega, vi è oggi un ulteriore scontro contributivo per ogni figlio, con un massimo di 2 anni, e dunque i contributi necessari sono 28, quota 91. Unificare tutto ciò per la quota 100 da 64 anni sarebbe molto penalizzante.

Riforma pensioni: bene invece opzione donna e quota 41

Favorevole si dice invece Damiano alle proposte relative a quota 41 e proroga dell’opzione donne.

Su entrambe, ricorda, ci aveva già provato la passata legislatura, facendo dei significativi passi in avanti. Damiano, sulla pensione anticipata cosiddetta quota 41, afferma, ricordando la paternità della misura: “Era una norma contenuta nella proposta di legge Damiano-Gnecchi che ha trovato nella scorsa legislatura una risposta parziale". Poi precisa, invitando Di Maio ed il nuovo Governo a prestare attenzione:" Le Pensioni vanno maneggiate con molta cura, altrimenti si rischia di fare danni e peggiorare la situazione". Voi cosa ne pensate siete favorevoli alle affermazioni di Damiano? E sulla quota 100 che idea vi siete fatti?