Prima conferma sul fronte precoci. La notizia arriva da Luigi Di Maio, intervenuto ieri in Senato per chiarire posizioni e linee programmatiche dei suoi dicasteri. Una "nuova finestra", per il ministro del Lavoro, a simboleggiare l'apertura ufficiale sul tema Pensioni.
In arrivo la Quota 100
Così il vicepremier: "Ritengo necessario e urgente provvedere all'introduzione di nuovi canali di uscita, più equi e agevoli, nel sistema pensionistico, che mirino a superare le modifiche introdotte dalla cosiddetta riforma Fornero". Particolare attenzione è rivolta ai precoci: "Chi ha maturato un'anzianità contributiva di 41 anni ha il diritto di poter beneficiare di una nuova finestra, senza dover attendere il raggiungimento dell'attuale requisito anagrafico.
A tal fine, – prosegue Di Maio – riteniamo positiva l'introduzione di una nuova uscita che garantisca l'accesso alla pensione con opzioni agevolate". La condizione contributiva, fra età e anzianità, dovrà raggiungere quota 100, "una delle possibili combinazioni" per rimediare alla riforma del 2011.
Donne e pensioni d'oro
Di Maio accenna anche alle categorie più deboli. "Interverremo sulle frequenti interruzioni della contribuzione che le donne si trovano a dover affrontare, oltre a portare sopra la soglia di povertà le pensioni di cittadinanza". L'impegno, in secondo luogo, è ad abolire gli assegni d'oro: "taglio netto" per chi supera i 4-5 mila euro senza corrispondenza coi contributi versati.
L'opposizione
Debora Serracchiani (Pd) liquida a mera propaganda le ipotesi del governo. "Non vediamo alcuna risposta concreta. Così è difficile avviare un confronto". La deputata ha presenziato allo scorso convegno Cgil, dedicando alle pensioni una lunga orazione. "L'opposizione incalzerà l'esecutivo affinché renda operative le misure già approvate.
Basterebbe allargare le platee a donne, disoccupati e lavoratori in condizione di disagio, per poi procedere con la nona salvaguardia". Citati Ape e Opzione donna: "Hanno già dato buoni risultati", spiega l'onorevole. "Di certo, qualsiasi manovra non potrà prescindere da due questioni: il sistema fiscale e il lavoro". In ultima analisi, occorre impegnarsi per introdurre la pensione di garanzia dei giovani, già discussa un anno fa e di fatto mai varata. In quel caso si parlò di risorse insufficienti, problema che potrebbe persistere con buona pace del ministro di turno.