Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 17 settembre 2018 vedono giungere nuove ipotesi sull'impostazione tecnica delle pensioni anticipate tramite la quota 100. Si parla, in particolare, del reperimento delle coperture, mentre si prospetta all'orizzonte la possibilità di aprire i prepensionamenti già dai 60 anni con le prossime manovre. Nel frattempo dalla maggioranza si confermano in LdB2019 anche le altre misure promesse nel contratto di Governo, a partire dalla flat tax e dal reddito di cittadinanza. Il tutto in quadro tecnico dove il lavoro più difficile sembra però spettare al Ministro dell'Economia Tria, che prosegue nel portare avanti l'interpretazione restrittiva nelle regole di bilancio, al fine di tranquillizzare i mercati ed i partner internazionali.

Pensioni anticipate e Ldb2019: il focus sulle coperture secondo Brambilla

Sul meccanismo di pensionamento anticipato tramite la quota 100 dai 62 anni e sulle relative coperture è tornato ad esprimersi l’esperto previdenziale Alberto Brembilla, approfondendo il difficile punto del reperimento delle risorse. “È lo stato dell'arte, si sta lavorando sul fronte fondi di solidarietà ed esubero che potrebbero dare una mano a tutto il sistema" ha spiegato l’economista di area leghista. D’altra parte, il Presidente di Itinerari Previdenziali ha affermato di confrontarsi settimanalmente con Matteo Salvini in merito al problema. L’esperto ha quindi chiarito che le ultime ipotesi vedono convergere la nuova quota 100 con gli strumenti di prepensionamento già in essere, come i fondi esuberi e l’ape sociale.

Si tratta quindi di proseguire nel cercare una quadra, tenendo presente che esistono già dei punti di partenza concreti.

Salvini (Lega): in Manovra sia Q100 che flat tax

Dopo aver scompigliato le carte annunciando l’uscita anticipata dai 62 anni nella prossima Manovra il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha confermato che il nuovo impianto normativo potrà accogliere contemporaneamente sia la Quota 100 che la Flat Tax.

La spesa a regime arriverà a toccare i 13 miliardi di euro, ma a favore dell’iniziativa c'è il fatto che le riforme saranno avviare gradualmente e attraverso piccoli passi. Sullo quota 100, ad esempio, si punta ad arrivare al superamento della legge Fornero dai 60 anni, ma per riuscirci si dovrà attendere il 2021 secondo i piani del Governo.

Resta il fatto che l’ala leghista della maggioranza non sembra disposta a rinunciare ad un avvio dei propri provvedimenti già a partire dal prossimo anno.

Di Maio (M5S): non ci sono tensioni sulla manovra

Rispetto al clima di tensione che si sarebbe sviluppato all'interno della maggioranza riguardo la priorità delle misure da attuare con la LdB2019, il Ministro del Lavoro Luigi Di Maio ha precisato la mancanza di tensioni. In merito ai provvedimenti chiesti dalla Lega, "la condizione che abbiamo posto è che la flat tax non aiuti i ricchi, ma la classe media e le persone più disagiate" ha evidenziato l'esponente pentastellato. Sul reddito di cittadinanza ha invece sottolineato che il bisogno delle persone non si deve incrociare con "un reddito fatto per stare a casa e guardare la televisione".

Tria: no a deficit oltre l'1,6%

A frenare sulla possibilità di un'interpretazione più morbida e flessibile delle regole di bilancio resta il Ministro dell'Economia Giovanni Tria, a cui spetta dare il giudizio finale sull'impianto economico della Manovra 2019. D'altra parte, sulle spalle dell'esponente del Governo pesa tutta la responsabilità di mantenere in essere rapporti proficui con i mercati e le istituzioni internazionali, a partire da quelle europee. Così, se i due Vice Premier giallo - verdi hanno fissato le priorità della legge di bilancio, Tria si trova a dover fare i conti con una coperta che appare davvero corta. Forse troppo per realizzare pienamente tutto, nonostante l'intenzione di agire con gradualità e per piccoli passi, traducendo le promesse in fatti spaziando nel corso dell'intera legislatura.

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