Sul reddito di cittadinanza nelle ultime giornate si è fatto un gran discutere. La nota di aggiornamento del Def , con lo sforamento del deficit salito al 2,4%, cosa che dà maggior margine di spesa al governo per la prossima legge di Bilancio, ha di fatto aumentato esponenzialmente le possibilità che tutto ciò che vanno promettendo i due partiti di maggioranza, venga davvero messo in pratica. Ed è così che Quota 100 e reddito di cittadinanza, che sono i cavalli di battaglia rispettivamente di Lega e M5S e dei loro due leader, i Vice Premier Salvini e Di Maio, potrebbero davvero entrare nel nostro ordinamento.
Il reddito di cittadinanza (insieme alla pensione di cittadinanza) è una misura che interesserebbe 6 milioni di cittadini. Secondo Di Maio la misura dovrebbe essere appannaggio solo ed esclusivamente di cittadini italiani, come ha ribadito l’altra sera su Rete 4 alla trasmissione “Quarta Repubblica” e come ne dà notizia il quotidiano “il Giornale”. Una sentenza della Corte Costituzionale depositata lunedì primo ottobre di fatto sancisce l’incostituzionalità di quanto asserisce Di Maio, cioè di un reddito di cittadinanza escluso a cittadini stranieri in Italia.
La sentenza
La sentenza di cui trattiamo, la numero 23763, riguarda una pensione di invalidità civile che era stata negata ad un cittadino straniero.
I giudici hanno sancito che l’Istituto di Previdenza Sociale Italiano (Inps), non può in nessun caso negare una prestazione assistenziale (in questo caso la pensione di invalidità civile) ad un cittadino straniero che soggiorna nella penisola da 5 anni. A tal proposito occorre ricordare che proprio il limite dei 5 anni è lo spazio temporale utile affinché un extracomunitario riceva il permesso di soggiorno per soggiornanti di lungo periodo, cioè la legalizzazione della sua permanenza nel nostro paese.
In definitiva, questi soggetti hanno i medesimi diritti dei cittadini italiani in materia assistenziale e sanitaria e quindi per qualsiasi prestazione di questo carattere.
L’interpretazione della sentenza per il reddito di cittadinanza
L’assistenza sociale pertanto non può essere collegata esclusivamente allo status di cittadino italiano o a coloro che detengono l’ex carta di soggiorno, cioè il permesso permanente di restare in territorio italiano.
Nella versione più leggera del reddito di cittadinanza, quella più allargata che Di Maio ha richiamato nella trasmissione sul canale televisivo di Mediaset, l’apertura del reddito di cittadinanza può essere applicata al massimo, solo a cittadini stranieri con residenza italiana da almeno un decennio. La sentenza però contraddice questo aspetto soprattutto richiamando ad un’altra pronuncia della Corte Costituzionale (ordinanza 95/2007) che in pratica sancisce le medesime prestazioni garantite agli italiani, anche a stranieri titolari di protezione sussidiaria.
Dal momento che anche il reddito di cittadinanza può essere considerata misura di assistenza sociale, alla pari della pensione di invalidità, non possono essere messi vincoli di fruizione per soggetti che risiedono nella penisola da meno di 10 anni.
Dal punto di vista dei costi, questa potrebbe essere la notizia che rende il reddito di cittadinanza insostenibile. Stando ai conti riportati dal Giornale, l’estensione del sussidio anche a soggetti di cui parla la sentenza, farebbe impennare il costo della misura solo per il 2019 di ben 3 miliardi, passando dai 10 previsti dalla maggioranza di governo, a 13 e questo è un grande problema. Ma allora, il reddito di cittadinanza anche a stranieri è obbligatorio? Bisognerà attendere come per tutte le altre misure in cantiere, la legge di Bilancio. Una cosa certa è che la misura su cui il Movimento 5 Stelle ha puntato da tempo per risolvere il problema della povertà e dell'esclusione sociale, stando alle indiscrezioni che trapelano da fonti della maggioranza, rischia di partire già con dubbi relativi alla sua presunta incostituzionalità.