Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 5 ottobre 2018 vedono emergere nuove dichiarazioni dal Governo, in particolare sulla quota 41 e sul reddito di cittadinanza. Dall'opposizione si torna invece sulla quota 100 e sugli altri provvedimenti promessi in Manovra, mentre si esprime preoccupazione rispetto all'effettiva percorribilità con gli stanziamenti annunciati. Infine, dai Comitati si esprime scetticismo rispetto agli annunci diffusi finora e si attendere di poter vedere il riscontro dei numeri attraverso i documenti ufficiali.

Salvini (Lega): l'obiettivo finale è la quota 41 per tutti

In merito alla flessibilità previdenziale proposta dal Governo giallo-verde ed alle misure in avvio con la prossima legge di bilancio il Ministro dell'Interno Matteo Salvini è tornato a chiarire la situazione, fornendo alcune anticipazioni. "Non mando in pensione tutti nel 2019" ha evidenziato durante un'intervista rilasciata per Rete 4, ricordando però che "questo è solo l'inizio". L'approccio graduale prevede infatti di proseguire il percorso di riforma del sistema pensionistico per tutta la legislatura, mentre "l'obiettivo finale è quota 41 anni di contributi". In merito invece alla diatriba con i tecnici Europei, il Vice Premier ha spiegato di non avere intenzione di fare retromarce anche nel caso in cui lo spread dovesse raggiungere i 400 punti.

Damiano (PD): somma misure DEF vale 50 miliardi di euro

Dall'opposizione arriva un nuovo monito rispetto ai dati diffusi negli scorsi giorni in merito alle misure previste con la prossima legge di bilancio 2019. È in particolare Cesare Damiano a spiegare che i conti non tornano, visto che "la somma delle misure annunciate vale 50 miliardi di euro e va oltre il 2,4%" del deficit annunciato con il DEF.

Riepilogando i vari provvedimenti annunciati, l'esponente dem ricorda infatti "il reddito di cittadinanza per 5 milioni di persone", la "quota 100 vera", la "quota 41, gli esodati, opzione donna, flat tax, i truffati dell banche e la sterilizzazione dell'Iva". Uno scenario che se adottato complessivamente richiederebbe molte più risorse di quelle indicate.

"Nel Governo ognuno tira la coperta dalla sua parte: se parla Di Maio, tutte le risorse vanno al reddito e alle pensioni di cittadinanza; se parla Salvini, va tutto a Quota 100. Prima o poi sapremo l'amara verità. Quello che è sicuro" conclude però Damiano "è che le risorse stanziate non bastano".

Reddito di cittadinanza, 6 anni di galera a chi imbroglia

Sul reddito di cittadinanza è tornato ad intervenire il Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, avvertendo chi pensa di poter approfittare del sussidio. "Se ci saranno persone che vogliono imbrogliare rischieranno fino a 6 anni di galera" ha spiegato durante il proprio intervento al Question Time tenutosi in Senato, visto che all'interno del dispositivo di legge saranno previste "anche delle misure per contrastare i furbi".

L'esponente pentastellato ha quindi ribadito che il provvedimento rientra tra le politiche attive del lavoro. Anche per questo i 780 euro "non saranno dati a tutti. Chi ha un reddito di 500 euro, ad esempio, ne percepirà 280 euro; chi ha un reddito di 200 euro ne percepirà 580...chi ha un reddito pari a zero percepirà 780 euro".

Armiliato (Cods): scetticismo sui rumors

"Sinceramente? Rispetto a tutto ciò di cui ho preso atto, che ho letto ed ascoltato oggi, specie i numeri sono estremamente scettica". Lo afferma Orietta Armiliato, all'interno di un nuovo post nel quale fa il punto della situazione in merito agli interventi previdenziali previsti in Manovra 2019. "Nessuno ha avuto ancora il bene di avere la bozza del testo (non lo hanno ancora neppure le Camere....) e quel che è trapelato dai rumors e dai media, ha pochi elementi di concretezza a sostegno" prosegue la fondatrice del CODS, ricordando che in 7 miliardi di stanziamento dovrebbero rientrare la quota 100, il proseguimento dell'Ape social, la proroga di opzione donna ed il blocco dell'aspettativa di vita.

Tanto da domandarsi "matematicamente come sia possibile" conclude l'amministratrice del gruppo.

D'Achille (Pensioni e Lavoro): rimbambiti di promesse

"Oggi ci hanno rimbambito di promesse, che nemmeno in campagna elettorale. Ad elencarle tutte si corre il rischio di dimenticarne qualcuna". La critica arriva dal Gruppo Facebook "Lavoro e Pensioni: Problemi e Soluzioni". Mauro D'Achille ricorda i provvedimenti annunciati, "dai 41 per tutti a quota 100 senza paletti, dalla conferma e stabilizzazione dell'ape social alla proroga di opzione donna, dalla pace contributiva agli 8 miliardi per il pacchetto pensioni. Potrebbe sembrare un esperimento mediatico oppure una gara a chi la spara più grossa" conclude l'amministratore del Gruppo, avvertendo di mantenere alta la guardia sulle cifre che saranno effettivamente inserite nella NaDef e poi in LdB.