Le ultime notizie sulle Pensioni, ad oggi, lunedì 8 ottobre, riguardano, naturalmente, le ipotesi legate a Quota 100 e ai possibili paletti che verranno imposti dal governo gialloverde. Il limite di spesa /7 miliardi) non deve essere oltrepassato ed ecco perché occorre mettere in campo una strategia che possa risultare efficace affinché tale soglia non venga oltrepassata. L'esecutivo Lega-M5S starebbe studiando l'introduzione del divieto di cumulo per chi usufruirà della nuova norma di anticipo pensionistico. Come sottolineato dal quotidiano economico 'Il Sole 24 Ore', il motto sarebbe: 'Non ti penalizzo sull'assegno pensionistico ma ti impongo un divieto: quello di arrotondare'.

Pensioni, Governo studia divieto di cumulo: il pensionato non potrà 'arrotondare'

Il noto quotidiano economico sottolinea come sia ancora da chiarire se si tratti di un divieto assoluto oppure un divieto relativo che, se oltraggiato, andrebbe incontro a penalizzazioni per il nuovo pensionato che uscirà dal lavoro con Quota 100. Il leader della Lega Nord, Matteo Salvini, ha più volte sottolineato come l'obiettivo della nuova riforma pensioni non sia solamente quello di mandare in pensione i lavoratori che se lo meritano, che lavorano da una vita e che hanno il diritto di 'godersi i propri nipotini', ma anche quello di dare la possibilità ai giovani di poter trovare un'occupazione, all'insegna del più classico dei 'turn over', ovvero un 'anziano' lascia il proprio posto di lavoro ad un giovane.

Con la mossa del 'divieto di cumulo', il Governo vorrebbe impedire all''anziano' che ha ottenuto finalmente la pensione, di poter essere riassunto a basso costo, con un contratto di collaborazione. In questo modo, il turn over finirebbe per essere ostacolato.

Pensioni, vincolo 38 anni di contributi requisito essenziale per Quota 100 e oltre

Prende sempre più piede, invece, l'ipotesi del vincolo dei 38 anni di contributi: vale a dire che non ci troveremo di fronte ad una Quota 100 'pura', quella dei 62+38, tanto per intenderci, ma incontreremo casi di Quota 101 (63 anni di età anagrafica abbinata ai 38 anni di contributi), di Quota 102 (64+38), di Quota 103 (65+38) e addirittura Quota 104 (66+38).

Duro il commento della Cgil, che parla di 'continuo stillicidio di ipotesi e di promesse'. Il timore è che la nuova flessibilità finisca per mandare a monte quanto contenuto nel verbale del settembre 2016. Il sindacato, inoltre, reclama delle misure a tutela dei giovani penalizzati dal sistema contributivo e dalle carriere professionali discontinue, senza dimenticare la questione legata alla disparità di genere.

Quota 41, niente da fare: la conferma dal sottosegretario Durigon

'Niente Quota 41', invece. Lo ha confermato il sottosegretario al Lavoro, il leghista Claudio Durigon, che ha spiegato come per il 2019 si andrà avanti con la cosiddetta 'Quota 100 secca': prevedere anche la Quota 41 per i lavoratori precoci avrebbe significato un ulteriore aumento dei costi, aumento insostenibile per i conti dello Stato. Durigon ha sottolineato, comunque, che l'obiettivo del Governo è quello di smontare la Legge Fornero, mandando in pensione circa 400mila lavoratori già nel 2019.