L'argomento dell'ormai famosissimo reddito di cittadinanza continua a fare discutere e ad alimentare numerose polemiche tra gli addetti ai lavori e tra i cittadini italiani, che sono in attesa di capirne di più su questo nuovo strumento che a breve dovrebbe essere introdotto. Per cercare di fare chiarezza, il vicepremier Luigi Di Maio è intervenuto nella trasmissione Piazza Pulita, fornendo ulteriori dettagli sul reddito di cittadinanza che, stando alle sue dichiarazioni, entrerà in vigore nei primi mesi del 2019. In particolare, si è soffermato su quelle che saranno le regole da seguire per poter ricevere il beneficio.

Secondo quanto si legge sul sito de Il Fatto Quotidiano, il numero ufficiale di italiani che lo riceveranno si potrà quantificare soltanto a fine anno.

Luigi Di Maio a Piazza Pulita: le regole da rispettare per avere il reddito di cittadinanza

Tuttavia, Luigi Di Maio ha spiegato di aver fatto stampare già circa cinque milioni di tessere elettroniche che ben presto arriveranno a casa delle persone, accompagnate da un insieme di impegni che i fruitori dovranno rispettare. Dopodiché il vicepremier pentastellato si è soffermato su alcuni elementi che potrebbero risultare decisivi per capire il funzionamento del reddito di cittadinanza. Innanzitutto si è soffermato sulla distanza tra la propria abitazione e le offerte di lavoro che verranno fatte pervenire al soggetto.

In questo caso, si terrà conto delle 'macroaree' in cui è diviso il Paese e non del raggio di chilometri di distanza. Poi, ha spiegato che ciascun fruitore avrà un tutor che lo seguirà e che gli proporrà sia un mestiere, sia una formazione continua per il tipo di occupazione che gli è stata proposta.

Di Maio sicuro: 'Non favorirà il lavoro nero'

Secondo Di Maio, soltanto chi accetterà di svolgere la formazione e nel frattempo di prestare otto ore di lavoro settimanali per la pubblica utilità nel proprio comune, potrà usufruire del reddito di cittadinanza. Un'altra regola imposta è quella del rifiuto massimo di tre offerte di lavoro, ma se i motivi sono legati alla mancanza di volontà da parte del soggetto, il reddito potrebbe non essere elargito.

E se c'è chi afferma che il reddito di cittadinanza potrebbe favorire il lavoro a nero, per Luigi Di Maio questo pericolo non esiste perché chi sfrutterà il reddito non avrà il tempo materiale per svolgere altre mansioni, in quanto impegnato per tutto il giorno.